Le persone colpite da insicurezza alimentare nel mondo sono più di 250 milioni. Leggere l’ultima relazione del “Global network against food crises” per capire la gravità del problema. Siamo sempre più lontani dal secondo obiettivo dell’Agenda 2030 dell’Onu
Nel 2022 le persone colpite da insicurezza alimentare acuta a livello globale sono state più di 250 milioni: una cifra mai registrata prima d’ora. È quanto emerge dall’ultimo Global report against food crises, redatto da una rete globale di attori umanitari e dello sviluppo. Oltre ai numerosi conflitti, crisi economiche e disastri ecologici che imperversano in decine di Paesi nel mondo, sono subentrate negli ultimi anni anche le conseguenze della pandemia da Covid, e più recentemente le ripercussioni della guerra in Ucraina, che ha avuto un impatto molto forte sulla situazione alimentare globale. L’insicurezza alimentare è oggi una realtà in oltre un terzo dei paesi del mondo. Siamo sempre più lontani dal secondo obiettivo dell’Agenza 2030 dell’Onu, che mira a porre fine, entro l’ormai vicino 2030, alla fame e alla malnutrizione e a garantire a tutti l’accesso a cibo sicuro, nutriente e in quantità sufficiente. Con insicurezza alimentare si intende la difficoltà a reperire cibo salutare in quantità adeguata. Essa è profondamente legata a fattori a livello produttivo, economico, politico e climatico.
In particolare il Global network against food crises, che si occupa del monitoraggio delle crisi alimentari nel mondo, identifica tre principali cause scatenanti: i conflitti, gli shock economici e gli eventi climatici estremi. Nel complesso, sono oltre 250 milioni le persone che nel 2022 si sono trovate in una situazione di insicurezza alimentare acuta, in 58 paesi. Si tratta di una stima al ribasso, in quanto basata sull’analisi di un campione estratto dalle popolazioni dei paesi considerati maggiormente a rischio. Nell’arco di 7 anni, tra il 2016 e il 2022, le persone a rischio sono costantemente aumentate, passando da circa 149 a quasi 432 milioni. In questo periodo, le persone che nel mondo soffrono l’insicurezza alimentare sono quasi triplicate (+190% in 7 anni). A questi si aggiungono, nel 2022, 376mila persone in uno scenario catastrofico. In calo rispetto al 2021 (quando erano 570mila), ma oltre quattro volte rispetto alla cifra registrata nel 2016 (85mila).
Il Paese con più persone che si trovano in una situazione di emergenza alimentare è l’Afghanistan (6,1 milioni). Seguito dallo Yemen (5,6 milioni) e dalla Repubblica Democratica del Congo (3,8). Tuttavia è in Siria che si sta verificando la principale crisi alimentare di questo periodo. Dati che dovrebbero farci vergognare. Tutti. A cominciare da chi, infischiandosene, dovrebbe governare questi processi. E c’è anche chi, con una gran faccia tosta, continua a chiamare tutto questo con il nome di modernità…