mercoledì 2 Aprile 25

Mar Piccolo Taranto: bonificare area altamente inquinata

“Chiediamo che siano sbloccati i fondi destinati alle bonifiche e che il Governo garantisca i finanziamenti adeguati alla gravità della situazione ambientale e sanitaria”

Il Mar Piccolo di Taranto, conosciuto per la grave contaminazione a seguito delle attività industriali, rimane una questione aperta dal 1990, quando fu classificato area a elevato rischio ambientale. L’ambito è stato ufficialmente riconosciuto come Sito di Interesse Nazionale (SIN) nel 1998, includendo ampie zone sia terrestri che marittime. Nel corso degli anni, diversi interventi di pulizia dei fondali sono stati avviati, ma una vera bonifica, in grado di restituire alla zona la sua integrità ambientale e socio-economica, non è mai stata realizzata.

Bonificare una vasta area altamente inquinata. L’obiettivo a medio termine dell’operazione è quello di realizzare le condizioni per il rilancio non solo ambientale ma anche socio-economico dell’area, con una importante ricaduta turistica”, affermava nel 2004 l’allora ministro dell’Ambiente, Altero Mattioli.

A oggi, il Dottor Vito Felice Uricchio, nominato Commissario straordinario alla bonifica di Taranto dal primo marzo 2024 “non dispone di una struttura che gli consenta di svolgere appieno il suo mandato e il CIS del 4 dicembre 2020 ha di fatto determinato il blocco dei fondi finora stanziati per la bonifica, del Mar Piccolo in particolare”.

È quanto si legge in una nota congiunta di Cgil Taranto, Cisl Taranto Brindisi, Uil Taranto e altri enti locali, che, rivolgendosi al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dell’Italia, Gilberto Pichetto Fratin, chiedono che sia fatta chiarezza e che vengano sbloccati e incrementati i fondi destinati alle bonifiche.

“Le chiediamo, in primo luogo, di provvedere con la massima urgenza a licenziare il DPCM che consenta la nomina della ‘squadra del commissario’ costituita da personalità di alto profilo scientifico ed etico in modo che il dottor Uricchio sia messo in condizione di operare”, aggiungono i rappresentanti delle associazioni.

Inoltre, si chiede che siano sbloccati i fondi CIS destinati alle bonifiche di Taranto e che il Governo garantisca al SIN di Taranto i finanziamenti adeguati alla gravità della situazione ambientale e sanitaria”.

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