di Angelo Nasuto
Il tragico gesto di una giovane studentessa del liceo De Ruggeri apre una ferita profonda nella comunità, fermando anche la campagna elettorale e accendendo il dibattito sul disagio giovanile e sul ruolo delle istituzioni
Un evento tragico scuote moltissimo tutta la comunità massafrese. È la notizia del suicidio di una ragazza di quindici anni, alunna del liceo De Ruggeri, frequentante il primo anno nell’indirizzo linguistico. La giovane, il cui cognome ha chiare origini dell’est europeo, con il suo gesto estremo ha fatto piombare tutti i cittadini massafresi in un clima di profondo sconforto, misto ad una certa incredulità. Il dolore che sta vivendo una famiglia traspare dai numerosissimi post e commenti che fioccano sui social. Molti si interrogano sul disagio che vivono quotidianamente i nostri giovani, spesso in difficoltà nel vano tentativo di confrontarsi, misurarsi e confessarsi in questa società frenetica e ormai anaffettiva, che bada ad aspetto marginali, trascurando invece ciò che è più importante. E quanti giovani oggi si sentono soli ed emarginati, messi in disparte dalla collettività? Sicuramente non pochi. Per questo motivo non ci interessano neanche in ambito strettamente giornalistico le dinamiche o i dettagli del fatto in sé, perché ci sentiamo di mettere in guardia tutto e tutti, spesso incapaci di vedere il pericolo di questa nuova emergenza sociale, scatenata anche dallo smodato utilizzo di telefoni e smartphone, che ha prodotto una socialità assente.
L’evento terribile sicuramente ha prodotto un effetto: tutta l’attività della campagna elettorale vivrà alcuni giorni di pausa, sicuramente oggi e domani. Il candidato sindaco Emanuele Fisicaro ha rinviato la presentazione ufficiale della coalizione con tutte le liste, “perché – dice testualmente – il momento di orgoglio non si può vivere contemporaneamente a momenti di dolore infinito che coinvolgono la famiglia colpita da questa perdita”. Poi l’ex ufficiale di GdF afferma che il fatto dovrebbe provocare un riflessione per le istituzioni, affinché si attivino per capire le cause di questi lutti, “perché – continua – l’istituzione nasce come guida per i cittadini e tali fatti ci dicono che anche le istituzioni hanno fallito pienamente. Allora è un invito per noi a parlare solo di programmi senza pettegolezzi e chiacchiere da bar”.
Anche il candidato sindaco Giuseppe Losavio ha rinviato per rispetto un incontro elettorale che aveva in programma sul tema Carnevale, inviando un pensiero personale e dichiarando: “dobbiamo pregare e fermarci a riflettere sulla realtà che vede oggi molte comunità poco attente alle necessità ed ai bisogni che hanno i giovani. Gli stessi giovani che forse hanno dunque bisogno di maggiori attenzioni e di una guida forte perché spesso vivono in maniera incontrollata. E allora noi adulti abbiamo il dovere di essere per loro esempi da seguire per dare loro la giusta direzione”. Non poteva esimersi anche Giancarla Zaccaro, che risalta la notizia tremenda della perdita per la città di una ragazza di quindici anni. “E tutto ciò è avvenuto – aggiunge – per un dolore che non abbiamo saputo comprendere: una ragazza che aveva tutta la vita davanti ma ha scelto di lasciarla. Ora la società ha il dovere di mettersi in ascolto ed i servizi di supporto psicologico devono diventare di largo consumo, come una prassi. È questo il fallimento di una comunità che non sa vedere, non sa accogliere, non sa proteggere”. La sua domanda finale è: quante volte viene banalizzato o peggio ignorato il malessere di un adolescente?