All’interno sarebbe stata pianificata l’uccisione del 61 enne avvenuta lo scorso 26 maggio
La Polizia Amministrativa di Taranto ha notificato alla titolare di un bar situato in zona Italia-Montegranaro il decreto di sospensione, per 30 giorni, emesso dal Questore Massimo Gambino.
La decisione è giunta a seguito di un’articolata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile jonica all’indomani dell’ uccisione di Cosimo Nardelli. Il 61enne, lo ricordiamo, è stato freddato il 26 maggio scorso con alcuni colpi di pistola, davanti alla sua abitazione in via Cugini 7, dopo aver scontato 17 anni in carcere per l’omicidio del 27enne Alessandro Cimoli, ucciso a coltellate il 31 agosto 2006. Il caso ha portato all’adozione di un provvedimento di fermo da parte dell’Autorità Giudiziaria nei confronti di 5 persone, tra le quali anche il marito della titolare del bar in questione, risultato, alla fine, essere il presunto mandante.
Il locale sarebbe stato utilizzato come punto d’incontro dove pianificare l’omicidio da parte degli autori materiali e dei mandanti, ma anche come base operativa del sodalizio criminale per l’organizzazione di attività illecite.
In diverse occasioni, il bar è stato luogo di intervento da parte della Squadra Volante a seguito della segnalazione di svariati reati: risse, resistenza a Pubblico Ufficiale, ubriachezza molesta, lesioni personale, minacce.
Lo stesso locale era frequentato da numerose persone con precedenti, quali spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni, ricettazione, estorsione, violenza, truffa, minaccia, rapina, rissa, falsità materiale, favoreggiamento della prostituzione ed altro.