Cresce l’allarme per le aggressioni agli operatori sanitari: oltre 20.000 episodi solo nel 2024, il sindacato chiede interventi urgenti e un tavolo permanente con le istituzioni
“Siamo davvero stanchi: questi sono atti di pura follia.” Con queste parole dure, la Cisl Fp Taranto Brindisi denuncia l’ennesimo episodio di violenza ai danni degli operatori sanitari, avvenuto l’altro ieri in via Federico Di Palma a Taranto. Durante un intervento di soccorso, un’equipe del 118 è stata aggredita: non solo paura per i lavoratori, ma anche un’ambulanza danneggiata, mettendo a rischio uno strumento fondamentale per salvare vite.
Il sindacato non usa mezzi termini: “Non è più tollerabile che il lavoro diventi un pericolo quotidiano”. I numeri parlano chiaro: oltre 20.000 aggressioni registrate nel 2024 a danno di operatori sanitari e socio-sanitari in tutta Italia. Una vera emergenza nazionale che dimostra come le misure sinora adottate, compreso il decreto del Consiglio dei Ministri del 27 settembre 2023 sull’inasprimento delle pene per chi aggredisce gli operatori sanitari, non siano state sufficienti.
“La repressione da sola non basta. Servono prevenzione, formazione, protezione reale,” insiste il sindacato. Se da un lato viene accolto positivamente l’annuncio del Governo sullo stanziamento di 650 milioni di euro per la sicurezza sul lavoro, dall’altro la CISL chiede interventi immediati e mirati.
“Chiediamo che tali risorse vengano immediatamente destinate a rafforzare la sicurezza nelle sedi e nei presidi territoriali, attivare vigilanza e controllo dove necessario, promuovere campagne di sensibilizzazione, potenziare la formazione specifica del personale. Tutto questo deve avvenire con un confronto serio, strutturato e permanente tra Prefetture e parti sociali. Non servono più slogan o annunci, ma azioni concrete e tempestive”.
La Cisl Fp Ta Br chiede quindi l’apertura immediata di un tavolo permanente sulla sicurezza nei servizi pubblici e socio-sanitari che coinvolga la Prefettura di Taranto. “I lavoratori non devono più sentirsi soli. La sicurezza non è un’opzione, è un diritto,” avverte la CISL. “Ogni aggressione è una sconfitta non solo per le istituzioni, ma per tutta la comunità.”