Continua l’anno nero dell’agricoltura italiana a causa del cambiamento climatico; Coldiretti Puglia evidenzia l’importanza di salvaguardare un settore in costante crescita occupazionale ed economica
Il cambiamento climatico continua a condizionare in maniera significativa il raccolto e la produzione agricola di questo autunno 2023.
Dopo un’estate caldissima, con temperature record registrate sino ad ottobre, l’arrivo di violenti alluvioni sta provocando danni un po’ ovunque.
In Puglia crolla del 16% la produzione di orzo, ma anche quella del luppolo che in tutta Italia ha registrato un calo del 20% in quest’annata, mettendo a rischio la produzione di birra artigianale.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata nazionale del luppolo italiano organizzata da Coldiretti con il Consorzio Birra Italiana a Roma.
“Il luppolo – spiega Coldiretti – è un componente fondamentale della birra alla quale conferisce sapori e profumi legati proprio ai territori in cui viene coltivata la pianta. Le varietà più diffuse in Italia sono Cascade, Chinook e Comet. Nubifragi, tornado, bombe d’acqua, grandinate con esplosioni di maltempo violento intervallato da ondate di calore africano hanno tagliato le produzioni agricole in un 2023 che si classifica come l’anno nero dell’agricoltura”.
Secondo la federazione il cambiamento climatico minaccia la produzione di birra in tutta Europa: secondo uno studio pubblicato su Nature Communications da un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca, entro il 2050 la produzione di luppolo calerà tra il 4 e il 18%, mentre il suo contenuto di alfa acidi, la componente aromatica che trasmette il sapore alla birra, si ridurrà del 20-31%.
Coldiretti Puglia sottolinea, poi, l’importanza strategica dei birrifici artigianali locali, sia per l’occupazione degli under 35 coinvolti molto spesso in queste imprese, sia per l’importanza economica del prodotto, che alimenta una filiera made in Italy di alta qualità, rispondente a sua volta ad un mercato in costante crescita.
“Una crescita – sottolinea Coldiretti Puglia – che ha fatto salire la domanda di materie prime 100% Made in Italy con i birrifici, i beer firm e i brew pub che in Puglia sono arrivati a quota 119, con le province di Bari e Lecce che guidano la classifica regionale delle aree dove l’attività birraria ha preso piede, con rispettivamente 34 e 31 aziende, seguite da Foggia con 22 realtà, Taranto 16, la Bat con 9 e Brindisi con 7 attività”.
Un settore, insomma, da salvaguardare e sostenere, secondo la Federazione, anche con la stabilizzazione del taglio delle accise.