Un’intesa che prevede anche un premio di produzione legato ai volumi di acciaio prodotto a Taranto
È stato firmato l’accordo sulla cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) in Acciaierie d’Italia, con una significativa riduzione del numero di lavoratori coinvolti rispetto alle previsioni iniziali. A darne notizia è Francesco Rizzo dell’Esecutivo Nazionale Usb, che ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti durante la trattativa.
“Abbiamo chiuso la trattativa riuscendo a ottenere una riduzione di quasi 400 unità lavorative coinvolte nella Cigs, che avrà durata di 12 mesi a partire dal 1° marzo scorso”, ha dichiarato Rizzo. Il direttore generale di Adi, Claudio Picucci, ha presentato un quadro complessivo che fissa il massimo dei lavoratori in cassa integrazione a 3.062 unità, un numero sensibilmente inferiore rispetto ai 4.050 della precedente cassa integrazione.
I numeri sito per sito
La riduzione più significativa riguarda lo stabilimento di Taranto, dove si registra un calo di 275 unità rispetto alle previsioni iniziali, pur mantenendo il peso maggiore con 2.680 lavoratori in Cigs. Gli altri siti interessati sono Genova (190 unità), Novi Ligure (115), Marghera (25), Milano (18), Racconigi (15), Legnano (10) e Paderno (9).
Nel corso della trattativa, l’azienda ha progressivamente ridotto i numeri dei lavoratori da collocare in cassa integrazione: dagli iniziali 3.420 si è passati ai 3.200 comunicati venerdì scorso, fino ai 3.062 definitivi presentati nell’incontro conclusivo.
Premio di produzione per attenuare l’impatto
L’accordo prevede anche l’introduzione di un premio di produzione che sarà correlato ai volumi di acciaio prodotti a Taranto: 1% del valore annuo della paga base per volumi di almeno 3 milioni di tonnellate, 2% fino a 3,5 milioni di tonnellate e 3% fino a 4 milioni di tonnellate. In caso di cessione degli impianti, il premio sarà ricalcolato in base alla produzione realizzata fino a quel momento.
“Non possiamo che apprezzare il balzo in avanti fatto negli ultimi giorni dall’azienda, che ha ulteriormente limato il numero massimo dei cassintegrati”, ha commentato Rizzo, che ha anche sottolineato l’importanza della convocazione a Palazzo Chigi per l’11 marzo, quando si approfondiranno i temi legati alla possibile cessione degli asset al nuovo investitore.
Il sindacato Usb ha ribadito la necessità di considerare contemporaneamente tutti gli aspetti della vertenza: la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente, insieme alla difesa dei posti di lavoro diretti, indiretti e di Ilva in Amministrazione Straordinaria. Rizzo ha infine espresso un ringraziamento alla dottoressa Condemi, direttore generale del Ministero del Lavoro, e a tutto il suo staff “per il proficuo lavoro svolto” durante le trattative.