venerdì 16 Maggio 25

Rifiuti ingombranti, Massafra vive un’emergenza

di Angelo Nasuto

Tutela e sensibilità ambientale possono declinarsi in modo diverso. Non sono solo le grandi fabbriche ad inquinare

E a Massafra l’ambiente langue. Mentre si sta facendo largo una campagna elettorale già incentrata sullo scambio di accuse incrociate sul proprio passato politico a destra e a sinistra, il degrado nelle periferie e nelle campagne circostanti permane.

La situazione massafrese indecorosa va avanti da molti anni e niente è stato fatto nel recente passato, né per rimuovere i quintali, o anzi le tonnellate, di rifiuti di ogni genere in alcune zone rurali, né per sensibilizzare con un risultato tangibile i cittadini al rispetto dei luoghi urbani: per dirla in soldoni in alcune aree della città si continuano a sporcare strade e marciapiedi, invasi da cartacce e plastiche do ogni tipo. Ma se per quest’ultima circostanza, comunque vergognosa, la speranza di vedere tra i cittadini una riacquisita civiltà, che dovrebbe partire in famiglia e a scuola, sarebbe l’ultima a morire, per il primo caso, quello dei rifiuti ingombranti nella campagne, si aspetta un rimedio urgente e concreto. E cioè nei prossimi giorni si attende che almeno uno dei candidati sindaci possa far riemergere questa grave problematica della cittadina jonica, alla quale mai nessuno ha pensato di agire in maniera perentoria.

Nella fattispecie possiamo affermare che intorno a Massafra insistono ancora contrade dove il cumulo di pesanti rifiuti accumulati è costante. Qualche anno fa di queste contrade rurali, dove il verde è fortemente deturpato, se ne contavano oltre una decina. Si può partire dalla zona di Sant’Agostino, ora interessata dai lavori di realizzazione dell’anfiteatro e quindi forse meglio “attenzionata”, alla contrada “Le Forche”, nelle vicinanze della Strada Statale 100; e poi andando più a nord l’area infondo a via Gallo, l’arteria urbana che parte dal Penny Market e poi termine in aperta campagna. In questi scorci nascosti di tanto in tanto si possono cogliere piccoli cumuli di rifiuti, come giocattoli e bambole ormai in disuso e abbandonati, per non parlare di quelli più grandi come vecchi materassi, gomme consumate, mobili o tavole così depositate lì a terra pure con un certo ordine.

Volgendo poi la nostra attenta ricerca verso est, percorrendo in direzione Taranto la strada Statale 7 Appia, la situazione non cambia. E peggiora ancora andando verso nord, dalla contrada Masonghia, tra le abitazioni e i terreni dietro lo Stadio Italia, alle stradine di campagna di Parco di Guerra, fino ad arrivare allo spettacolo davvero agghiacciante della zona Canonico. Quella contrada, attraversata dalla Strada Provinciale 42 che collega Massafra a Crispiano, è proprio violentata da una massa incredibile di rifiuti ingombranti che stanno quasi sul ciglio dell’asfalto, ben nascosti dai tanti arbusti che spiccano: lì c’è davvero di tutto ed il degrado prosegue se si va ancora nell’interno più a sud tra terre incolte e tendoni.

Qualcuno provi a percorrere quei luoghi e resterà tra lo stupore e lo sgomento. In presenza di questo autentico sfregio all’ambiente è possibile che almeno il futuro sindaco, tra quelli in lizza, si sbilanci e avanzi ipotesi per trovare fondi necessarie finalmente bonificare quell’area? O dobbiamo preoccuparci solo degli impianti che possono potenzialmente inquinare e danneggiare la nostra salute? In effetti ci sarebbe una lista denominata Ambiente e Progresso, che ben nove anni fa aveva presentato i propri aspiranti consiglieri che promettevano battaglie ambientaliste: una proficua sentinella per il pericolo di nuove industrie con emissioni nocive. Ma la tutela dell’ambiente finisce qua? E allora orsù, pensiamo anche a tutto il resto che già inquina, non potenzialmente ma realmente.

Articoli Correlati

Ex Ilva, Casartigiani Puglia: “Necessario convocare tavolo”

“Non si può risparmiare sulla sicurezza” Casartigiani Puglia sollecita la convocazione presso la Prefettura di Taranto di un tavolo istituzionale sull'ex Ilva che riunisca i...