Alta adesione agli scioperi dei metalmeccanici a Taranto: i lavoratori rivendicano il rinnovo del contratto nazionale, aumenti salariali e maggiore sicurezza sul lavoro
La massiccia partecipazione dei lavoratori alla due giorni di sciopero «è la prova, qualora ce ne fosse ancora bisogno, dell’urgenza di rinnovare il contratto di lavoro dei metalmeccanici oltre che essere una risposta forte a Federmeccanica che continua a trincerarsi dietro la propria piattaforma, in netta contrapposizione a quella di Fim Fiom e Uilm votata dai lavoratori, e adesso alle difficoltà contingenti del settore aggravate dall’introduzione dei dazi da parte del presidente degli Usa, Donald Trump».
Così Francesco Brigati, segretario generale della Fiom-Cgil di Taranto, a conclusione degli scioperi che hanno coinvolto i lavoratori di Acciaierie d’Italia e dell’appalto ex Ilva in amministrazione straordinaria numerosi al corteo svoltosi all’interno dello stabilimento siderurgico nella giornata di oggi, 30 aprile. Scioperi che il giorno prima (29 aprile) ha interessato anche i lavoratori di Leonardo, anche qui con un corteo interno alla fabbrica, Vestas e delle piccole e medie aziende metalmeccaniche.
«Si è trattato – commenta ancora Brigati – di due giornate molto intense e riuscitissime dal punto di vista della partecipazione dei lavoratori. Di fronte al fatto che la trattativa del rinnovo del contratto è di fatto ferma, la risposta dei lavoratori in sciopero a Taranto, ma pensiamo anche a quelli tenutisi su base nazionale, è la rivendicazione della riapertura del tavolo della trattativa su questioni che riguardano gli aumenti contrattuali, esigenza sottolineata con forza nel suo discorso dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (“I salari ìnsufficienti sono una grande questione per l’Italia”, ha detto a Latina nel discorso in vista del 1° Maggio, festa del lavoro, ndc), unico modo per restituire dignità al lavoro. E per farlo – aggiunge il segretario generale Fiom – è necessario procedere al rinnovo del contratto nazionale».
E l’importanza del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici fa il paio con il discorso sulla sicurezza sui posti di lavoro. Tema, anche questo, affrontato dal Capo dello Stato (che ha lanciato un monito per le morti nei cantieri: “Una piaga inaccettabile”).
«Crediamo – conclude Francesco Brigati – che le vertenze vadano risolte come nel caso dell’ex Ilva. Non possiamo continuare in questa situazione che, ormai, va avanti da circa tredici anni. Bisogna trovare una soluzione dal punto di vista ambientale e occupazionale, mettere a punto la transizione ecologica, conoscere il piano industriale dei nuovi acquirenti. Questo è il momento delle scelte e dell’introduzione di innovazioni tecnologiche accompagnate da investimenti che rilancino il tessuto produttivo del nostro Paese a maggior ragione per quanto riguarda il Mezzogiorno».