All’ospedale di Taranto è attivo un nuovo servizio di mediazione linguistico-culturale, finanziato dal FAMI, per superare le barriere linguistiche e garantire ai cittadini stranieri un accesso equo alle cure mediche
Una novità importante per l’assistenza sanitaria agli stranieri è stata introdotta presso l’ospedale SS. Annunziata di Taranto. Da dicembre scorso, infatti, è attivo un servizio di mediazione linguistico-culturale presso il Pronto Soccorso, pensato per abbattere le barriere linguistiche e culturali che spesso ostacolano l’accesso alle cure da parte dei cittadini stranieri.
L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra ASL Taranto e la cooperativa sociale I.S.O.L.A., si inserisce nel più ampio progetto europeo LGNet3, che vede Taranto tra le ventidue città italiane selezionate per implementare misure di accoglienza integrata per i cittadini di Paesi terzi.
Tre mediatori culturali – Abdulwahab, Oksana e Stefania – sono presenti in ospedale dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 13:00, con possibilità di intervento anche nel pomeriggio su richiesta. Il team offre supporto in otto lingue diverse: inglese, francese, spagnolo, ucraino, arabo, russo, rumeno e polacco.
Il servizio, finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI), non si limita alla sola traduzione linguistica, ma prevede anche attività di orientamento ai servizi sociosanitari della ASL e supporto nella comunicazione tra pazienti e personale sanitario.
I primi risultati sono già visibili: dalla sua attivazione, sono stati effettuati oltre 20 interventi di mediazione, principalmente in lingua araba, francese e inglese. L’iniziativa si rivolge in particolare a persone svantaggiate, richiedenti asilo, rifugiati e vittime di violenza e persecuzione, con l’obiettivo di garantire loro un accesso equo e dignitoso alle cure mediche.