di Maria D’Urso
Alla vigilia dell’evento, il presidente Agci traccia il quadro complessivo della crisi del settore tarantino
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle cooperative sociali può essere definita una vera e propria rivoluzione copernicana. Dopo anni di attesa, infatti, dal 2024, grazie alla collaborazione tra le parti datoriali, sindacali e sociali, i lavoratori di questo settore usufruiscono di ulteriori e diverse misure, quali la quattordicesima mensilità, il riconoscimento dei tempi della vestizione e svestizione del personale sanitario e la copertura integrale della maternità. È quanto afferma, soddisfatto, il presidente provinciale di Agci Taranto, Daniele Arena, intervistato da Cosmopolismedia, alla vigilia dell’evento “Difesa del Welfare: le cooperative sociali e le organizzazioni sindacali dicono basta ai tagli sul Welfare!”. Momento di confronto a cui il presidente parteciperà, insieme alle altre sigle sindacali quali LegaCoop, Confcooperative, Cgil, Cisl e Uil, il prossimo lunedì 17 novembre presso la Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Bari. Iniziativa che nasce dalla volontà dell’Osservatorio Regionale Paritetico CCNL Cooperative sociali, che segnala il rischio concreto di un collasso del sistema e per cui chiede sia maggiori risorse per il welfare sia il riconoscimento del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del settore privato sociale.
Il rinnovo contrattuale, delle cooperative sociali, ha previsto un incremento delle retribuzioni tra il 12% e il 15% a regime. Aumenti che all’atto pratico, come sottolinea Arena, hanno anche “sortito pesanti ricadute economiche alle cooperative stesse”, perché non tutte possono permettersi di applicare queste nuove tariffe. “Moltissime cooperative – prosegue il presidente di Agci Taranto – nella provincia di Taranto si sono adeguate ai nuovi contratti nazionali, salvo in sporadiche circostanze in cui è stato richiesto un maggior tempo di adattamento. Per questo la nostra associazione, ha richiesto agli Enti locali quali Comuni, Regione e Città metropolitane, di iniziare un’attività di revisione delle tariffe, per quanto ne concerne dei vari servizi di loro competenza, che vengono erogati tramite le cooperative sociali. Si pensi a quelli sanitari, di competenza regionale, come le RSA, i Centri Diurni e Psichiatrici”.
Arena accende i riflettori anche su un altro filone di servizi, ovvero quelli sociali e di cui spesso gli asili nido ne sono l’emblema. E a tal proposito, gli viene ricordata la vicenda sulla polemica della privatizzazione degli asili nido comunali tarantini che, mesi addietro, ha interessato la passata amministrazione. “Tutti i servizi per i minori – puntualizza Arena – passano in affidamento dal Comune alle cooperative sociali. Purtroppo, bisogna anche puntualizzare che nei nuovi bandi non vengono attuati gli aumenti delle tariffe contrattuali e pertanto i costi del personale restano invariati. Inoltre, non vengono previsti adeguati ristori per la manodopera”. Insomma, non ne manda a dire Arena e dopo aver ribadito che questo settore “attraversa una forte crisi economica” ricorda che sono state molteplici le iniziative promosse da Agci Taranto a sostegno dei suoi lavoratori: “Abbiamo organizzato conferenze stampa per denunciare queste problematiche, così come abbiamo chiesto, più volte, incontri al Consiglio regionale per discutere assieme sulla revisione dei costi dei vari servizi. Proposte che hanno ottenuto pareri favorevoli ma che, a conti fatti, non sono mai state attuate”.
Alla domanda su come sia possibile contare sull’appoggio di un’amministrazione comunale, come quella di Taranto, in cui si fa fatica a reggere i costi complessivi, Arena risponde: “Dev’esserci un’organizzazione seria e dettagliata, sin dal primo momento in cui vengono fatti dei trasferimenti di fondi dalla Regione a favore degli ambiti di zona. Dopodiché, – prosegue – associazioni di categoria e amministratori devono poter pianificare un’adeguata programmazione e avvalersi di strumenti nuovi come, a esempio, la coprogettazione di servizi, come avviene già in diversi comuni italiani”.
Alla nuova amministrazione, che Arena apprezza, chiede di essere ascoltati attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto, che possa valutare il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale: “Se tutti gli enti non dovessero adottare misure adeguate – puntualizza Arena – correremmo il rischio di perdere centinaia di posti di lavoro e alcuni servizi non potrebbero più essere erogati. Si tratta di prestazioni essenziali, di cui usufruiscono la maggior parte delle famiglie”. Quale futuro si prospetta per queste cooperative di lavoratori? “Difficile. Imprevedibile. Stiamo attraversando una fase di gravissima sofferenza finanziaria ed economica, che minaccia il funzionamento e la continuità lavorativa nella provincia di Taranto. Durante la pandemia questi professionisti sono stati non solo di grande aiuto, ma anche un concreto esempio di resilienza. E oggi, di fronte a questa nuova pandemia dei costi, viene chiesto di esserlo ancora. Fino a che punto? Sono stanchi. Sono lavoratori che meritano, al pari di altri, di essere tutelati” conclude, con un velo di amarezza, Daniele Arena.


