La manifestazione prenderà il via dal piazzale dell’Arsenale. D’Arcangelo (Cgil Taranto): “Quando la storia, il diritto, l’umanità arretrano noi sempre dalla parte dei più deboli”
“Fare la nostra parte, sostenere la Global Sumud Flotilla, muoversi e mobilitarsi per dire no al genocidio a Gaza è una scelta che non conoscerà mai pentimento. E capita in questi giorni di leggere commenti di persone che sostengono che dovremmo occuparci solo delle questioni legate al lavoro o ai problemi degli italiani, neanche di quelli che abitano in questo Paese. Noi pensiamo, invece, che proprio mentre la storia, il diritto e l’umanità arretrano, è proprio in quel momento che i valori di uguaglianza, parità, sostegno ai deboli, che ispirano da sempre il movimento sindacale, debbano entrare in gioco. Per questo, come annunciato da tempo, di fronte al rapimento di cittadini, sindacalisti, pacifisti, rappresentanti istituzionali, in acque internazionali da parte dell’esercito israeliano noi torniamo nel luogo da sempre deputato alla rivendicazione dei diritti: lo sciopero e la manifestazione di piazza”.
Così il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo che annuncia lo sciopero generale di domani, che partirà alle 8.45 dal piazzale antistante l’Arsenale di Taranto, e che vedrà per le strade della città lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, liberi cittadini e studenti, che hanno accolto l’invito alla mobilitazione lanciato da CGIL e USB.
“Il benaltrismo che pervade questa vicenda, a partire dal governo Meloni, dalle dichiarazioni fuori logica umana del trio Meloni-Salvini- Tajani, è il motore che consente al Governo di Netanyahu di continuare indisturbato in quello che noi chiamiamo per nome e cognome, ovvero, ‘genocidio’ – si legge nella nota – e non si tratta di essere di destra o di sinistra, di questo o quel sindacato. In Palestina, nella striscia di Gaza, sono saltate le regole di civiltà e umanità, il massacro dei palestinesi è in diretta TV ed è per questo che non possiamo e non vogliamo voltarci dall’altra parte e pacificamente domani manifesteremo. Penso ai nostri figli – conclude D’Arcangelo – che un giorno ci chiederanno cosa avremo fatto o provato a fare per fermare tutto questo!”