Durante una cerimonia al Palazzo di Città, il professor Mario Guadagnolo dona l’opera di Nino Franchina alla Biblioteca comunale
Nel corso di una suggestiva cerimonia svoltasi nel Salone degli Specchi di Palazzo di Città, il Comune di Taranto, ha avuto l’onore di ricevere un dono di inestimabile valore artistico dal professor Mario Guadagnolo. Si tratta di un bozzetto realizzato dal celebre scultore Nino Franchina, conosciuto per il suo contributo all’astrattismo e le sue sculture in ferro. Questo modello rappresenta il monumento mai realizzato in onore del grande compositore tarantino Giovanni Paisiello, ed è stato creato nel 1955.
La Biblioteca comunale “Acclavio”, già custode di un patrimonio culturale dedicato a Paisiello, arricchirà ora le sue collezioni con questa significativa opera. La cerimonia di donazione ha visto la partecipazione di numerose figure eminenti del mondo della cultura e dell’arte, oltre a un numeroso pubblico. Il momento culminante è stato la firma di un protocollo d’intesa tra il sindaco Rinaldo Melucci e il professor Guadagnolo, che ha generosamente offerto il bozzetto senza alcun costo per la città.
Il professor Guadagnolo, attuale direttore del “MUDIT”, ha sottolineato l’importanza di una collocazione adeguata per il bozzetto all’interno della Biblioteca, assicurandosi che essa rispecchi l’importanza storica e culturale dell’opera.
“A nome della nostra comunità – ha dichiarato il sindaco Melucci, non senza un pizzico di emozione – desidero ringraziare per un gesto che rappresenta il recupero della memoria tarantina e che chiude un percorso avviato alcuni anni fa, quando il professor Guadagnolo manifestò l’intenzione di fare questo graditissimo dono a una città che, orgogliosa delle sue tradizioni, guarda avanti. Una città che dovrà affrontare mesi complicati, ma ricchi di opportunità.
E questo perché non sfuggirà che non sono azioni banali definire la programmazione di eventi di respiro internazionale come i Giochi del Mediterraneo, risolvere la trasformazione tecnologica e produttiva dello stabilimento siderurgico, aprire alle collaborazioni con il sistema industriale, mancate negli ultimi venti/trent’anni, con riflessi anche sul sistema dell’arte. Ma, poi, si pensi anche a come le infrastrutture che si stanno realizzando nel campo della mobilità possano favorire la fruizione dei luoghi di cultura. La nostra città oggi non è una città distratta. È una città che, giorno dopo giorno, sta diventando più consapevole, più amante del bello, più certa che intorno alla bellezza si genera anche buona economia”, conclude il primo cittadino.