Mongelli (FdI): “Il sindaco invece di garantire il decoro alla città, epura chi non è allineato”
All’indomani della lettera inviata dal presidente della Protezione Civile di Taranto, Alessandro Basta circa le condizioni in cui verserebbe la città, giunge la notizia della rimozione dello stesso coordinatore. Basta aveva scritto, lo ricordiamo, al Prefetto jonico Demetrio Martino, chiedendo l’intervento dell’Esercito, denunciando nella missiva “preoccupanti problemi di natura socio sanitaria”.
“In considerazione delle alte temperature di questo periodo, del proliferare di animali che invadono le zone di deposito dell’immondizia, – scriveva l’ex capo Protezione Civile di Taranto – nonché per evitare il possibile contagio di malattie, e il deflagrare di preoccupanti problemi di natura socio-sanitaria, chiediamo al massimo rappresentante del governo nella nostra provincia un pronto intervento”. (https://www.cosmopolis.media/primo-piano/taranto-sommersa-dai-rifiuti-la-protezione-civile-chiede-lintervento-dellesercito/vincenzo-carriero/)
Ora al presidente della Protezione Civile jonico viene revocato l’incarico. Critiche dall’opposizione. “Lo avevamo previsto, perché, ormai, alcune scelte del Sindaco sono ampiamente prevedibili. – il commento del coordinatore cittadino di FdI Gianluca Mongelli che rileva quanto il gesto giunga a poco dalla denuncia da parte dello stesso presidente circa la “grave situazione igienica della città e tutti i rischi connessi”.
“Un Sindaco totalmente incapace di dare dignità e decoro alla nostra città, anziché impegnarsi per risolvere i problemi, – prosegue Mongelli – si concentra sull’epurazione di chi non è allineato sulle sue posizioni, non valutando il merito e la competenza e punendo l’avv. Basta per crimine di lesa maestà” .
“Nel frattempo la città sconta le pene di una condizione igienica indegna. – aggiunge – Evidentemente, il Sindaco non si rende conto che occorre dare risposte concrete al disagio dei cittadini e che il primo a dover fare una analisi di coscienza è proprio lui, con l’unica logica conseguenza di rassegnate le proprie dimissioni”.


