Dalle analisi, condotte al momento del prelievo, è risultato che il carburante avesse un punto di infiammabilità più basso rispetto a quello stabilito dalla normativa, con effetti negativi sul motore dei veicoli e sull’ambiente
I funzionari dell’Ufficio delle dogane di Taranto e dell’Ufficio Antifrode della Direzione Territoriale ADM di Puglia, Molise e Basilicata, nel corso di mirati controlli sul territorio finalizzati alla verifica della qualità dei carburanti, hanno sottoposto a sequestro oltre 48 mila litri di gasolio non a norma presso un deposito commerciale sito nella provincia ionica.
Nell’attività di controllo i funzionari doganali si sono avvalsi del supporto dei chimici ADM, intervenuti con l’Unità mobile del Laboratorio chimico di Bari, dotata di strumentazione all’avanguardia per eseguire immediate analisi chimico/fisiche sui campioni di carburante appena prelevati, al fine di verificare eventuali anomalie del prodotto erogato rispetto alle caratteristiche merceologiche, fiscali ed ambientali previste dalla normativa.
Dai risultati dell’esame svolto in loco, successivamente confermati dal Laboratorio chimico di Roma, è emerso che il gasolio era caratterizzato da un punto di infiammabilità pari a 48°C, valore nettamente inferiore ai 55°C previsti dalle norme tecniche che lo rendono idoneo ad uso autotrazione (UNI EN ISO 590), anomalia riconducibile alla miscelazione con un prodotto petrolifero più leggero.
L’utilizzo di gasolio con un valore di infiammabilità inferiore alla soglia prevista determina effetti negativi sul funzionamento del motore nonché un deciso aumento delle emissioni nell’ambiente di gas di scarico oltre i limiti previsti dalle normative europee a tutela dell’ambiente e dei consumatori, i quali acquistano in totale buona fede un prodotto energetico non idoneo e dannoso.
I verificatori ADM hanno posto sotto sequestro penale il serbatoio presente all’interno del deposito commerciale contenente il gasolio irregolare, deferendo alla Procura della Repubblica di Taranto il rappresentante legale della società per il reato di detenzione di prodotti ottenuti da fabbricazioni clandestine o da miscelazioni non autorizzate, nonché per il reato di frode in commercio per la vendita di carburanti non conformi.
Trattasi, in ogni caso, di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale che ne accerti la colpevolezza.