di Francesca Leoci
L’Oms dichiara l’emergenza sanitaria globale per l’aumento di casi di Mpox: ecco cosa sapere e come proteggersi
Cresce la paura anche in Italia per l’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, conosciuto anche come virus “Mpox” (Monkeypox), che di recente ha coinvolto anche l’Europa.
L’Oms ha infatti dichiarato l’emergenza sanitaria globale a causa dell’impennata dei casi registrati nella Repubblica Democratica del Congo, con oltre 15.600 casi e 537 decessi quest’anno. Successivamente, anche la Svezia ha segnalato il primo caso della variante più contagiosa e pericolosa.
Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), è “molto probabile” che ci siano casi importati in Europa, tuttavia il rischio per la popolazione generale rimane basso. “La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox”, riferisce Mara Campitiello, a capo del Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute.
Ma andiamo per gradi: cos’è esattamente il vaiolo delle scimmie? In sostanza, si tratta di un’infezione zoonotica causata da un virus della famiglia Poxviridae, simile al virus del vaiolo umano. Come fa sapere l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il virus è presente nella fauna selvatica, in particolare tra primati e roditori.
Sebbene meno grave e trasmissibile rispetto al vaiolo umano, l’infezione si manifesta con sintomi significativi, tra cui febbre, dolori muscolari, rigonfiamento dei linfonodi e manifestazioni cutanee come vescicole e pustole. La malattia di solito si risolve spontaneamente in 2-4 settimane, ma può essere più grave in popolazioni vulnerabili, come bambini, donne in gravidanza e immunocompromessi.
L’Ecdc raccomanda di adottare precauzioni per i viaggiatori nelle aree colpite da epidemie e sottolinea l’importanza di una sorveglianza attenta. È fondamentale utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali con persone di cui non si conosce lo stato di salute e astenersi da contatti, anche sessuali, con individui che presentano lesioni visibili o sintomi compatibili con Mpox.
Inoltre, è consigliabile non condividere posate o tazze con chi è affetto e di evitare di maneggiare biancheria da letto, asciugamani o indumenti di una persona infetta. È essenziale lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone dopo ogni contatto con persone o animali colpiti da Mpox e mantenere una distanza dagli animali selvatici. I viaggiatori sono invitati a evitare eventi di massa nelle zone endemiche e, per chi rientra da tali aree, è consigliato effettuare approfondimenti diagnostici in caso di sintomi sospetti.
Sebbene in Italia, dall’inizio del mese di agosto, non è stato registrato nessun caso di vaiolo delle scimmie, la situazione sembra essersi momentaneamente placata. Tuttavia, tra la gente aumenta la necessità di una profilassi preventiva.
Oltre ai farmaci antivirali, infatti, per la prevenzione del virus sono disponibili anche specifici vaccini, attualmente offerti solo a categorie a rischio, poiché la popolazione generale non viene considerata a rischio elevato. Al momento, l’Oms sta lavorando anche per facilitare l’accesso ai vaccini anche nei paesi a basso reddito.