L’assemblea del Pd, conclusasi nel tardo pomeriggio di quest’oggi, decreta l’inconsistenza del Pd stesso. La sua dipartita verso il poltronismo imperante. Di Santo e Ficocelli le indiziate a lasciare l’esecutivo cittadino
Viggiano rientra in Giunta, il Pd sosterrà Melucci facendo cadere la pregiudiziale dell’appoggio esterno al quale non credeva nessuno (a cominciare da chi negli scorsi giorni, improvvidamente, l’aveva proposto), e tutti vissero felici e contenti. Questo il risultato dell’assemblea provinciale dei Dem, conclusasi da qualche minuto, che CosmoPolis è in grado di anticiparvi. Le indiziate a farle posto, nell’esecutivo cittadino, sono Di Santo e Ficocelli. Nella giornata di domani il sindaco comunicherà chi, tra le due, dovrà essere sacrificata. La formula che verrà utilizzata per defenestrarle è sempre la stessa: “Venuto meno il rapporto di fiducia, nell’augurarvi le migliori fortune professionali, m’incarico comunque di mandarvi a casa”. Un cerimoniale trito e ritrito a Palazzo di Città, almeno da quando Melucci indossa la fascia tricolore.
Nel caso di Viggiano è singolare notare come la fiducia andata perduta, solo qualche giorno fa, sia stata prontamente recuperata. E degli strascichi via social, alla fine, non rimarrà nulla. Sepolti dall’opportunismo, celati dall’arrivismo personale. Poltronesofà? No, poltrone punto e basta. Quando ti ci siedi sopra, semplicemente, non vuoi più alzarti. Lo spettacolo è penoso, ben oltre il grottesco. Il Pd ha venduto l’anima a Melucci. Per Viggiano, il sindaco di Taranto tornerà ad essere il miglior primo cittadino d’Italia. E l’uomo che sussurrava a Emiliano (ieri), e a Fitto (oggi), continuerà a fare quel che gli pare. Quelli esperti di questo genere di cose, per descrivere il caso Taranto, parlerebbero di deriva sudamericana.