di Vittorio Galigani
Matteo Marani, in ogni caso, vincerà facile. Per abbandono di ipotetici avversari. Ma la Lega Pro sarà comunque la più saccheggiata dalla ridistribuzione dei pesi elettorali. In favore della Serie A. Come imposto dalla Legge Mulé voluta da Lotito. Il provvedimento politico impone alla Federcalcio una maggioranza, assoluta, ai professionisti
Tempo di elezioni nel calcio. Le leghe di B e di C, a giorni, sono le prime ad essere chiamate a rinnovare i vertici. Pur se “all’alba”, della stagione agonistica, se ne sono già viste di tutti i colori.
Lega Pro, come già scritto, riempita di personale e staff di dirigenti. Conducono un vascello, fantasma, pieno di società indebitate. Il candidato a quella presidenza “viaggia” in solitudine. Il prossimo 2 Ottobre si candiderà alla tenzone il solo Matteo Marani. Il giornalista “sottratto” alla carta stampata ed a Sky. Marani era stato chiamato e dirigere/riformare la terza serie dopo il saluto a Francesco Ghirelli. “Reo”, per la maggioranza degli elettori, di aver cercato, invano, di imporre delle riforme. Finanziarie e organizzative.
Marani, lo dicono i fatti, poco ha potuto/voluto fare. Sulla sostenibilità e sulle riforme. Anche la convenzione con Sky, pur nobilissima e di grande prestigio, frutta alle società 50 mila euro pro capite all’anno. Certamente una “goccia” nell’immenso mare dei debiti.
In Lega Pro ci sono club a rischio già da Settembre, per penalizzazioni o peggio. Al Taranto è arrivato l’avviso di conclusioni delle indagini da parte della Procura Federale, per i mancati pagamenti degli stipendi di Giugno, scaduti lo scorso 1 Agosto. La società pare non abbia utilizzato i termini per difendersi o essere ascoltata. A ruota la Triestina, per una garanzia ritenuta “inadeguata”, per non dire peggio. Seguite da Catania e Turris per aver accusato ritardi di natura diversa.
Pronti, quindi, deferimenti e punti di penalizzazione. Porteranno gloriose compagini al segno meno. Qualcuno al “freddo” sottozero. Dell’ultima ora la notizia che anche un’altra società naviga in brutte acque. È di eguale prestigio, se non superiore alle altre. Risulta che la Ternana abbia provveduto soltanto parzialmente al pagamento dei tributi di natura fiscale e previdenziale in scadenza, perentoria, lo scorso 16 Settembre.
Il funambolico sindaco di Terni, Stefano Bondecchi segue, allarmato, le sorti della sua ex creatura. Lui, infatti, ha passato la mano al finanziariamente “claudicante” Guida. Bondecchi è anche alle prese con una guerra fiscale (con responsabilità da dimostrare) che per ora ha fruttato un sequestro preventivo, della Procura della Repubblica, di 20 milioni di euro.
Ricapitolando. Triestina, Catania, Turris, Taranto e da ultimo si è aggiunta la Ternana. Il gruppo delle inadempienti si “ingrossa”. Certamente non è un buon biglietto da visita per l’attuale gestione della Lega Pro. E, come dicevamo, siamo ancora all’alba della stagione agonistica.
Matteo Marani, in ogni caso, vincerà facile. Per abbandono di ipotetici avversari. Ma la Lega Pro sarà comunque la più saccheggiata dalla ridistribuzione dei pesi elettorali. In favore della Serie A. Come imposto dalla Legge Mulé voluta da Lotito. Il provvedimento politico impone alla Federcalcio una maggioranza, assoluta, ai professionisti. Di conseguenza uno spostamento, in avanti, in favore della Serie A.
Marani (la Lega Pro) riceverà, per questo sacrificio, qualche beneficio economico per una sola stagione. Ma poi? Meno peso elettorale. Meno consiglieri federali. Meno potere decisionale. Una Serie C destinata, nella formula attuale, alla cancellazione. Frutto di sperperi e di costi di gestione elevatissimi. Un segretario, un direttore generale, quattro giornalisti, 40 dipendenti e … Comunque il “trono” della Serie C, come anticipato, è assicurato a Matteo Marani. Ne consegue che, all’assemblea straordinaria federale del prossimo 4 Novembre, lo stesso (Marani) non farà problemi.
Ben più complesso, invece, l’argomento che riguarda l’assegnazione del “trono” della Serie B. Eravamo stati facili profeti. Avevamo messo in allarme il buon Mauro Balata. Sardo di origine e di “coccia” dura. Al punto di non comprendere di aver perso di mani la fiducia della maggioranza dei suoi presidenti. Diversi i rimproveri che gli vengono mossi sulla gestione della Lega di B. Il peggiore è quello di non essere stato capace di tutelarli nella trattativa riguardante i proventi da diritti televisivi. Ogni club accusa un mancato ricavo di circa 2,3 milioni di euro a stagione. Una enormità sulle economie di ogni club. Un fallimento per il “regno” Balata.
Mauro Balata aveva “tentato” il blitz, convocando l’assemblea il 22 Agosto per il 9 Settembre. Motivo? Evitare la pericolosa candidatura di Paolo Bedin. Già direttore generale in serie B, con l’allora presidente Abodi (oggi Ministro dello sport). Bedin risulterebbe essere gradito anche a Gabriele Gravina. Lo stesso Bedin, “in affido” temporaneo in Lega Pro, da amici potenti, non era, nel presente, candidabile. Per il divieto di cui all’articolo 11 dello Statuto. Infatti non sono ancora trascorsi i due anni dalla sua “agitata” uscita dal Vicenza.
Il blitz non è riuscito a Mauro Balata. La cena preelettorale con 11 partecipanti (numero indispensabile) si è trasmutata in una cena delle beffe. Che i voti prima sono diventati 10 e poi sempre di meno ad ogni scrutinio che l’ex Presidente si è ostinato a proporre. E poi? Ore di colloqui e riunioni che hanno condotto al nulla. Alla fine di una giornata intensa e drammatica, nulla di fatto e riconvocazione, dell’assemblea, per il 9 e 10 Ottobre 2024.
Ma con quali prospettive? Balata incontrerà Gravina per fumare il calumet della pace? Ci risulta che non sappia/voglia farlo. Persevera nei suoi atteggiamenti. E commette un grande errore. Gioca all’auto distruzione. Scarse, secondo noi, le possibilità di una sua rielezione. Indipendentemente dal frettoloso/tardivo giro di visite programmato, recentemente ed in tutta fretta, presso le sedi dei suoi elettori.
Tra le tante ipotesi girano nomi di possibili candidati a succedergli. Pare che la situazione possa essere destinata a mutare. Infatti non si esclude, all’orizzonte, la probabilità che si candidi qualche volto nuovo. Accattivante, preparato e motivato. Possibili scenari a quell’altezza? Apparirà un nuovo candidato forte e credibile “gradito” a Gravina ed Abodi? Le aspettative sono quelle di avere un nuovo Presidente per la seconda Serie. Diversamente, il 10 Ottobre, non succederà nulla. Il testardo Balata sarà costretto a capitolare.
Conseguenza? Commissariamento. Inevitabile. Dichiarato dalla Federcalcio. Per evidente incapacità/impossibilità nel gestire. E del resto, affidandosi a un intermezzo commissariale, sarà più agevole gestire l’assemblea federale del 4 Novembre. Gravina dimostrerà una volta di più di essere capace nel condurre all’intesa le varie componenti. Viaggiando spedito verso la (ri)conferma.
Il Commissario della B, trascorso Novembre, chiamerà di nuovo l’assemblea e l’ottimo Bedin, a quel punto candidabile, potrebbe salire al trono della B. Sostenuto/gradito sia dal Ministro dello Sport che dai vertici della Federazione. Ed a quel punto anche il “trono” al primo piano, della Via Rosellini numero 4, sarà sistemato. Con buona pace per Mauro Balata. Che, a quell’altezza, avrà modo di comprendere.