di Vittorio Galigani
Mister Mark Campbell da dove ci giunge? Le sue “credenziali” sono americane, sono inglesi o sono di altrove? Apex LLC o Apex LSD. In che ramo opera il nostro interlocutore? Fondi di investimento, imprenditoria industriale o commerciale? Assicurativo? I bilanci delle sue aziende dove sono depositati? Le sue attività producono lucro?
“Aspettiamo che ritorni la luce, di sentire una voce, aspettiamo senza avere paura, domani”. Era l’ultimo verso di “Futura”, la bellissima poesia cantata da Lucio Dalla.
Al riguardo non ci potrebbe essere espressione più appropriata riferita all’immediato futuro di F.C. Taranto 1927 Srl. La città, non solo quella appassionata di calcio, pende dalle labbra di tal mister Mark Campbell. L’incontro è fissato per lunedì mattina, presso il salone degli specchi, a Palazzo di città. Ci hanno preannunciato che sarà presente anche il nostro primo cittadino.
Io non ci vorrò ne potrò essere. Non posso condividere la supponenza. L’approssimazione. Nel contatto e nella comunicazione. Ci sono tanti dubbi. Troppe domande da soddisfare. Non basta una “bicchierata” pubblica di 500 euro per dissipare le tante incertezze derivanti da una presentazione frettolosa e sui generis.
Mister Mark Campbell da dove ci giunge? Le sue “credenziali” sono americane, sono inglesi o sono di altrove? Apex LLC o Apex LSD. In che ramo opera il nostro interlocutore? Fondi di investimento, imprenditoria industriale o commerciale? Assicurativo? I bilanci delle sue aziende dove sono depositati? Le sue attività producono lucro?
Aspetti importanti che vanno chiariti. Il lucro. La quantità del lucro è determinante. Perché per gestire il Taranto di denaro ce ne vuole. Ed anche tanto. In relazione alla miseria dei pochi ricavi e dei tanti costi che produce. Da più parti ho letto di un accordo (non un preliminare si badi) da perfezionare. Magari a breve. Ho letto anche di bonifici (mai inviati o comunque mai pervenuti sino all’alba del 19 ottobre). So per certo che la provvista per far fronte alle scadenze del 16 ottobre era a carico dell’ipotetico acquirente.
Cosa risulta? Che le scadenze non sono state onorate (retribuzioni ai tesserati e oneri contributivi relativi a Luglio ed agosto scorsi). Il Taranto prenderà altri 4 punti di penalizzazione. Ma di questa importante “mancanza” non si interessa nessuno. Tanto meno Campbell o chi lui rappresenta. Ove, caso mai, ci fosse qualcuno!
Lunedì prossimo, a Palazzo di città, Campbell dovrà chiarirlo alla città. Perché ormai svincolato dal silenzio derivante dal patto di riservatezza. A tal proposito voglio essere fiducioso. Troppo scaltro e preparato Rinaldo Melucci per farsi trovare impreparato. Lui stesso, sono certo, saprà informare la città sulla solvibilità e sulle credenziali di Mark Campbell e del suo “gruppo”. Seppure…
Era l’agosto del 2009. Tim Barton, pseudo titolare di un fondo miliardario americano con sede a Dallas, sbarcò all’aeroporto di Bari accolto da 2 mila tifosi dei galletti. Emiliano, allora sindaco del capoluogo pugliese, se lo portò in Comune e gli donò un quadro di San Nicola. Tim Barton si presentò in tribuna. Con al suo fianco uno sceicco che poi risultò essere finto. Dopo circa un mese e mezzo di trattative Barton scomparì. Si scoprì che era un attore di quarta fascia americana, così come l’amico sceicco. E si che Emiliano di esperienza politica, giuridica ed imprenditoriale ne aveva da “distribuire”.
Ed ancora… Era l’aprile del 2016. Paparesta portò a Bari tale Noordin Datò. Erede di una delle famiglie più nobili della Malesia. Fece da tramite la compagna di Datò. La manager romana Grazia Iannarilli. Datò fu accolto nel palazzo dell’ex Provincia da più di mille tifosi biancorossi. L’allora sindaco Decaro gli regalò persino un pacco di orecchiette fresche. Datò promise: “In cinque anni saremo in Champions League”. Partì la trattativa che sfumò dopo poche settimane. Il Bari fini a Giancaspro e dopo due anni fallì! Una storia tutta da raccontare.
Personaggi del genere, per quanto incomprensibili, ne circolano sempre tanti. A tutte le latitudini. Ma sono certo che non è il caso di Mark Campbell. Anche se il modello di presentazione non è stato dei migliori. Certi ritardi, nel rispetto degli impegni assunti, creano allarmismo.
Come sono certo che Rinaldo Melucci, da amministratore oculato quale è, si sarà premunito. Avrà saputo raccogliere tutte le informazioni indispensabili sulla credibilità, sulla consistenza economica e sul progetto dell’inglese (o americano che sia). Se è solvibile poco conta da dove proviene. Melucci avrà certezze sul piano industriale che vedrà Mark Campbell impegnato sul nostro territorio. Per portare il Taranto nelle posizioni che più gli competono in ambito nazionale. A tal proposito: che ne sarà dello Iacovone dopo il 2026?
Altrimenti non avrebbe senso il coinvolgimento della civica amministrazione. In tutta l’operazione. Pertanto “…di sentire una voce, aspettiamo senza avere paura, domani”. Rimarremo contenti?