Per puntare decisamente alla promozione diretta (come la proprietà ha promesso e promette quotidianamente alla città) occorrono rinforzi mirati, un portiere esperto, un attaccante che garantisca la doppia cifra e due under di prospettiva
Eccellenza Puglia, quattro regine per un trono: Taranto, Brindisi, Bisceglie e Canosa si giocano la Serie D in un campionato apertissimo.
Il torneo di Eccellenza Puglia entra nel vivo e, come da pronostico, sono quattro le squadre che si contendono la promozione diretta in Serie D. Taranto, Brindisi, Bisceglie e Canosa sono racchiuse in appena due punti e fanno corsa a sé, lasciando alle altre la lotta per il quinto posto, l’ultimo utile per i playoff.
Taranto, tanti nomi, ma pochi punti fermi. La squadra rossoblù domenica scorsa ha pareggiato in casa di una delle outsider e resta sì in vetta, ma evidenziando più dubbi (palesi) che certezze (aleatorie). In rosa figurano ben 27 calciatori dei quali alcuni poco accreditati: numeri da categoria superiore, ma di qualità discontinua.
I rossoblu schierano attualmente un portiere “under” che certamente non dà sicurezza alla difesa, l’attacco, nonostante il gioco espresso, fatica a trovare la via del gol e sulla sinistra della difesa, a quattro, Ciro Danucci è costretto a schierare, adattato, un difensore centrale, un “braccetto” come si usa dire in gergo, per una linea difensiva a tre.
Per puntare decisamente alla promozione diretta (come la proprietà ha promesso e promette quotidianamente alla città) occorrono rinforzi mirati, un portiere esperto, un attaccante che garantisca la doppia cifra e due under di prospettiva.
Del quarto difensore a sinistra abbiamo già detto. Di pari passo è anche indispensabile dare una decisa sforbiciata (sfoltita) alla rosa: 6 o 7 elementi (bocciati da prestazioni mediocri) sono già in uscita. Tanta quantità, poca sostanza e scarsa qualità. Alla luce di quanto sopra viene da chiedersi con quali criteri e da chi, è stata allestita questa squadra. Peraltro, spifferi di corridoio (attendibili) parlano insistentemente di un “casting” in atto, voluto dai Ladisa, alla ricerca di un nuovo direttore sportivo.
Brindisi, la corazzata (a detta di tutti) che deve essere “rinfrescata”. La formazione biancazzurra, costruita in estate per vincere il campionato a mani basse ha impattato, domenica scorsa, nello scontro diretto con Bisceglie e la domenica precedente era già stata costretta al pareggio, casalingo, da un avversario mediocre. La rosa è importante, piena di nomi illustri e di tanta esperienza, forse anche troppa. Ma il campionato di Eccellenza è a misura per chi corre ed ha “birra” in corpo.
Il reparto offensivo è composto quasi interamente da uomini over 35, giocatori certamente di valore ma logorati dal tempo? La società valuta già nuovi interventi sul mercato: occorre almeno una mezzala di qualità con passo e senso del gol, più un esterno destro, under 2007, per dare nuova linfa e freschezza alla manovra.
Bisceglie, la “squadraccia” di Pino Di Meo che non molla mai. Grinta, organizzazione e spirito di sacrificio. Il Bisceglie di mister Di Meo è la squadra più attrezzata per questa categoria: compatta, aggressiva, scorbutica al punto giusto e con un allenatore (tosto) capace di unire tecnica e carattere. Il pari col Brindisi, nello scontro diretto, ha confermato la solidità del gruppo, pronto a sfruttare ogni passo falso delle rivali. “Siamo una squadraccia, una guastafeste, nel senso buono: non molliamo mai”, ha detto lo stesso tecnico. Impossibile dargli torto.
Canosa, con il sorriso della coppia Di Piazza–Strambelli. L’unica delle big a sorridere pienamente, domenica scorsa, è appunto il Canosa, vittorioso con un netto 4-1, in rimonta, contro una squadra di metà classifica.
Merito della coppia offensiva più prolifica del torneo: Matteo Di Piazza, già a quota 5 reti e vice capocannoniere, e Nicola Strambelli, 36 primavere compiute, ma ancora decisivo con giocate talentuose. L’intesa tra i due è il valore aggiunto di una squadra che sogna in grande. Con alle spalle una Società pronta, all’occorrenza, ad intervenire sulla rosa per migliorarne ancor più il rendimento. La presenta del Presidente onorario Paolo Di Nunno, ex Lecco, ma originario di Canosa, autorizza a pensare in grande.
Dietro le big, è bagarre per il quinto posto. Alle spalle delle quattro regine, c’è un gruppo foltissimo di squadre pronte a darsi battaglia per il quinto posto, ultimo pass per i playoff. Tutte di valore simile, capaci di impensierire le grandi in ogni giornata. Lo sa bene anche il Taranto, fermato domenica dal Brilla Campi, outsider che ha dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque.
La corsa continua. Il campionato d’Eccellenza Puglia promette equilibrio, ma non esclude colpi di scena. Taranto cerca identità, Brindisi freschezza, Bisceglie continuità e Canosa sogna grazie ai suoi bomber.
La lotta per la Serie D è appena cominciata e già si sente parlare di “mercato”. Quello di Eccellenza è un campionato strano, interminabile, 38 partite sono tante, ma c’è chi è già pronto, ora per dicembre, a smontare la squadra per costruirne un’altra con ambizioni rinnovate/rinvigorite. Occhio però, che per arrivare con successo fino in fondo, occorre gente veramente “cazzuta”, non le figurine.