Venendo al calcio giocato, Ciro Danucci ed i suoi ragazzi, pur “partiti” in notevole ritardo, se la stanno cavando egregiamente. Forse favoriti, nelle prime gare, nell’aver giocato contro tre squadre relegate nella zona più bassa della classifica. Giovedì sera, vincendo il recupero non proibitivo, il Taranto potrebbe trovarsi in vetta a punteggio pieno
Il campionato regionale di Eccellenza pugliese. La promozione in serie D si “gioca” in una sfida a quattro tra Bisceglie, Taranto, Canosa e Brindisi. Sono stati sufficienti i risultati delle prime giornate per giungere a queste conclusioni.
Potrà poi accadere, come nell’ultimo turno (sconfitta inaspettata del Canosa) uno scivolone dell’una, o che una squadra composta da “millenians”, prima di cedere le armi, ne tenga in scacco un’altra, per lunghi tratti di una gara (è accaduto nel confronto tra il Mola ed il Taranto), ma, alla resa dei conti, emergerà sempre il grande divario tra le favorite alla vittoria finale ed il resto delle contendenti.
Un campionato particolare. Ce lo ha insegnato il passato, spesso “stravolto” a metà stagione, quando alcune compagini partite, in estate, con ambizioni di primato vengono poi tradite da risultati mediocri. Si assiste allora ad un fuggi fuggi dei calciatori più pagati, verso lidi diversi, per risparmiare sui costi,
Non sembra questo l’andazzo della stagione attuale, che vede coinvolti alcuni Club dal passato sportivo importante, anche nelle categorie professionistiche (vedi Bisceglie, Brindisi e Taranto), o come Canosa, una piazza di circa 30 mila abitanti, dove si è deciso di tentare il salto di categoria andando a rastrellare tra i giocatori più quotati e rappresentativi. Un esempio su tutti l’estroso Nicola Strambelli (al quale non sembrano pesare le sue 37 primavere). Un globe trotter del calcio, con alle spalle una invidiabile carriera, consumata tra terza serie e dilettanti, costellata di “colpi” di qualità e buoni successi. Appiedato, per squalifica, sino al 15 settembre sarà disponibile soltanto dal prossimo turno. Per il Canosa potrebbe rappresentare (come a Barletta nella scorsa stagione) un valore determinante.
La nuova proprietà del Brindisi, più di altri, ha manifestato la propria volontà di primato. Sulla carta gode il favore incondizionato del pronostico avvalorato dalla qualità di una squadra la cui rosa, per tecnica e contenuti fisici, sembra non temere il confronto con nessuna delle avversarie. Una “batteria” di attaccanti invidiabile fa il pari con l’esperienza inserita nel reparto arretrato ed a centrocampo. Apprezzata la scelta di far giocare, tra i pali, un portiere in età di “over”.
Meno le dichiarazioni rilasciate dal suo direttore sportivo (Righi) su presunti quanto irriverenti vantaggi che il “sistema” avrebbe in animo di concedere all’avversario (Taranto) ritenuto più temibile. Se le poteva evitare, a beneficio dei rapporti e nel rispetto delle Istituzioni del calcio.
Tutti dovranno poi porre attenzione alla regolarità di percorso del Bisceglie. L’unica compagine (assieme al Taranto che però deve ancora recuperare una gara) che, allo stato attuale, senza penalizzazione, sarebbe a punteggio pieno, per i risultati conquistati sul campo. Senza troppi proclami, intelligentemente e con grande umiltà i nerazzurri hanno posto all’attenzione generale la loro candidatura. Alla resa dei conti, proprio gli adriatici, potrebbero rappresentare la rivelazione del campionato.
Il Taranto. Il suo ritardato, rumoroso approdo in categoria, ha sparigliato le carte. La scesa in campo dall’acre sapore più politico che sportivo, dei fratelli Ladisa, ha inizialmente dato certezze sulla solidità, non solo economica, della nuova compagine rossoblu. Nella unanime convinzione di scelte mirate sulla struttura societaria, con figure professionali adeguate. Ci si è invece limitati al direttore sportivo ed al responsabile tecnico.
Il Taranto, ufficialmente, ha una sede sociale, “fittizia” ed inesistente, in via Erasmo Iacovone 9, dove, tra le macerie della vecchia struttura esistono soltanto servizi igienici “chimici”. Nell’organigramma societario non risulta un segretario degno di tale nome. C’è però un direttore generale che agisce nell’ombra. Un allenatore con la qualifica di team manager (mai presentato ufficialmente) che non potrà mai essere tesserato. Soprassediamo sulla assenza in panchina del medico, in occasione delle gare in trasferta. Si dirà che non è obbligatorio tra i dilettanti, ma sempre del Taranto stiamo parlando.
Poi poco conta che, spulciando tra le pieghe dello statuto di S.S. Taranto 2025, si scopra che la scelta dei Ladisa era stata programmata da tempo e non all’ultimo momento, come si è voluto far credere, alla piazza, con iniziali, mielati, messaggi “amorosi”. Più interessati all’affidamento della futura gestione, in esclusiva, degli impianti sportivi cittadini (stadio Iacovone, piscine, nuovo Magna Grecia) rinvenienti dai Giochi del Mediterraneo, che ai risultati sportivi della Società che rappresenta calcisticamente la città.
Venendo al calcio giocato, Ciro Danucci ed i suoi ragazzi, pur “partiti” in notevole ritardo, se la stanno cavando egregiamente. Forse favoriti, nelle prime gare, nell’aver giocato contro tre squadre relegate nella zona più bassa della classifica. Giovedì sera, vincendo il recupero non proibitivo, il Taranto potrebbe trovarsi in vetta a punteggio pieno.
La squadra. In attesa che il Tribunale Federale si pronunci sul mancato tesseramento di Jallow (ci vorrà un mese?) è necessario puntellare il reparto avanzato con un attaccante prolifico. Bene si è fatto rinforzando la difesa con un nuovo arrivo. Una maggiore qualità a centrocampo non guasterebbe. Sul portiere under persistono dei dubbi.
Con una riflessione finale. Attenzione che il campionato sarà deciso dai risultati, acquisiti sul campo, negli scontri diretti, proprio contro Brindisi, Canosa e Bisceglie. Non trascurando, a priori, l’importanza di vincere la Coppa Italia. Evitando il più possibile l’ipotesi di disputare la “roulette” russa dei Playoff.


