di Giuseppe Di Cera
Quinta sconfitta per gli uomini di Gautieri, nulli in fase offensiva. Ancora una volta gli avversari ne approfittano nella ripresa
Nulla di diverso dal solito. Il Taranto arriva a Foggia assieme al consueto pesante carico di paure e difficoltà e con le stesse compagne fa rientro a casa. Al Pino Zaccheria finisce 2-0 per i rossoneri, che sfondano nella ripresa
Nelle oscillazioni della vigilia tra difesa a tre o a quattro è la prima ipotesi a prevalere. Gautieri si fida di Shiba, Verde e Marong quest’ultimo all’esordio assoluto in stagione. Nel centrocampo a cinque Matera ha la fascia al braccio e tra i compagni di reparto, anche l’ex Virtus Francavilla Vaughn, che non vedeva il campo dalla seconda giornata (1-1 con il Latina). In attacco ci sono Fabbro e Guarracino. Di contro Ezio Capuano schiera il suo Foggia con il 4-3-3 e vederlo su una panchina diversa fa un certo effetto.
Partita dai ritmi buoni, tra squadre che giocano senza nascondersi, ma il tasso tecnico è così basso che di azioni interessanti non vi è che l’ombra. Tascone, al 17′, si coordina alla men peggio e quasi dalla lunetta alza abbondantemente la palla sopra la traversa. Tanto movimento del Taranto in mezzo al campo, mentre in fase offensiva si segnala il vuoto di idee, ma anche di palloni giocabili. Il Foggia si adegua. Eccetto al minuto 41, un po’ casualmente, su una palla che rimbalza davanti all’area di rigore.
Matera è incerto sul da farsi, alle sue spalle spunta Murano che al volo invita Del Favero al tuffo per la deviazione in angolo. Al 45′ solo fischi per le due squadre. Capuano opera una tripla sostituzione e cambia volto alla compagine dauna e alla stessa partita. Bastano sei minuti e un errore di Marong per dare a Emmausso il la per presentarsi tutto solo davanti a Del Favero e punirlo con un piatto destro di precisione. Il Taranto si scioglie e cade ancora al 13′ sull’angolo battuto da Millico e sul quale Salinas svetta e gonfia la rete.
Con l’ingresso di Garau, il Taranto passa a tre avanti, ma sono solo numeri: nei fatti la pericolosità è un concetto che non appartiene al Taranto, che anzi rischia in 60 secondi tra il 34′ e il 35′. Prima Emmausso, nel cuore dell’area di rigore, allarga troppo il piatto destro, poi Zunno entra nei sedici metri e si libera al tiro sul quale Del Favero è attento.
FOGGIA-TARANTO 2-0
RETI: 6′ st Emmausso, 13′ st Salinas.
FOGGIA (3-4-3): De Lucia; Ercolani (1′ st Mazzocco) Parodi, Camigliano; Salines, Gargiulo (31′ st Felicioli), Tascone (1′ st Emmausso), Vezzoni; Zunno, Orlando (1′ st Millico), Murano (31′ Santaniello). A disp.: Perina, De Simone, Silvestro, Sarr, Carillo, Pazienza, Ascione. All.: Capuano.
TARANTO (4-3-3): Del Favero; Shiba, Verde, Marong; Mastromonaco, Fiorani (38′ st Speranza), Matera (38′ st Schirru), Varela, Vaughn (18′ st Garau); Guarracino, Fabbro. A disp.: Meli, Contessa, Locanto, Iervolino, Picardi, Fiorentino. All.: Chiaiese (Gautieri squalificato).
ARBITRO: De Angeli di Milano.
Guardalinee: Tempestilli e Decorato.
Quarto Ufficiale: Angelillo.
NOTE: ammoniti: Ercolani, Millico, Emmausso, Felicioli (F), Verde, Vaughn, Shiba, (T) e Zangla, vice allenatore del Foggia. Angoli 8-3 per il Foggia. Recupero: 1 pt, 5′ st.