L’amministrazione straordinaria di Ilva, proprietaria degli impianti dell’acciaieria, ha riconosciuto indennizzi per complessivi 3,5 milioni a valle di sentenze della Magistratura
Regalo di Natale per circa 400 famiglie di Taranto, residenti nel rione Tamburi, che negli anni hanno visto i loro immobili deprezzarsi e degradarsi a causa delle polveri e dei fumi del vicino stabilimento siderurgico Ilva. Un’attesa durata molti anni e’ quindi finita. L’amministrazione straordinaria di Ilva – proprietaria degli impianti dell’acciaieria – ha riconosciuto indennizzi per complessivi 3,5 milioni a valle di sentenze della Magistratura.
Le domande lavorate sono state 416, tutte saldate all’infuori di una quindicina che hanno presentato problemi relativi all’Iban per la corresponsione. Gli immobili in questione sono invece circa 240 e la differenza tra numero degli immobili e numero delle domande dipende dal fatto che in caso di appartamenti intestati a marito e moglie sono state fatte due corresponsioni, ciascuno dei proprietari ha avuto il 50 per cento della somma. Gli indennizzi sono andati da un minimo di 5mila euro ad un massimo di 30mila, che era l’importo massimo concedibile.
Le domande sono state istruite da Ilva in amministrazione straordinaria che le ha poi rimesse al ministero delle Imprese per la valutazione affidata ad una commissione. Una volta accettate, Ilva ha poi effettuato i bonifici su fondi erogati dal Mimit. La procedura di liquidazione e’ stata disciplinata da un decreto del ministero dei mesi scorsi. Per il 2023, utilizzati tutti i fondi stanziati. Intanto con un emendamento alla legge di Bilancio per il 2023, sono state previste ulteriori risorse: oltre ai 3,5 milioni di euro per il 2023, anche 4,5 per il 2024 e 4,5 per il 2025. Le istanze per il 2024 sono in fase di predisposizione.
Quando arriveranno i provvedimenti del Tribunale, le istanze del 2024 andranno al ministero, da presentarsi entro il 31 luglio se le regole restano quelle dell’anno scorso. Nel frattempo, e’ cresciuto il numero di cittadini dei Tamburi che si sono fatti avanti. Ma se le richieste dovessero superare le somme stanziate, si andra’ alla riduzione percentuale degli indennizzi. (AGI)