Verrà celebrato, molto probabilmente domani, un nuovo Consiglio comunale con il quale tentare di sfiduciare il sindaco Melucci. Bitetti convoca in tutta fretta, per le 11 di questa mattina, la Conferenza dei capigruppo. Storia di un parere richiesto alla prefettura e, in realtà, mai arrivato. Melucci trema
Colpo di scena nella crisi politico-amministrativa al Comune di Taranto. L’ennesimo di questa controversa – e triste – vicenda. Convocata per questa mattina, alle 11, la conferenza dei capigruppo. Bitetti corre ai ripari, dopo la diffida protocollata dal consigliere Liviano. Cosa chiede, in sostanza, l’ex esponente del Pd al presidente della massima assise cittadina? Se, regolamento alla mano, la mozione di sfiducia contro il sindaco Melucci contempli – o meno – una seconda convocazione dopo quella andata deserta, per mancanza del numero legale, lo scorso 3 febbraio?
Bitetti live aveva rassicurato i suoi negli ultimi giorni: il sempre più timoroso sindaco e quel che resta della maggioranza asserragliata a Palazzo di Città. Sosteneva, la Guerra di Piero, di aver un parere richiesto alla Prefettura che escludeva la seconda convocazione del Consiglio comunale entro i trenta giorni dall’iscrizione al protocollo comunale della stessa mozione di sfiducia. Niente, insomma, seconda convocazione per argomenti e temi come questi. Evidentemente non era così, visto che ha dovuto indire in tutta fretta la conferenza dei capigruppo per questa mattina.
Domani scadono i trenta giorni, così come recita il testo Unico degli Enti Locali, per dibattere la mozione presentata dalle opposizioni il 18 gennaio di quest’anno. Facile ipotizzare quindi che, sempre domani, ci sarà un nuovo Consiglio comunale con il quale tentare di sfiduciare Melucci per la seconda volta in appena un mese. Il sindaco di Taranto trema, non immaginava di dover trascorrere insonne una nuova notte. Quella che verrà.