L’associazione ambientalista segnala un nuovo superamento dei limiti di benzene nel quartiere più vicino al siderurgico tarantino
Un nuovo picco di benzene è stato registrato alle 10 di mercoledì 21 febbraio al quartiere Tamburi di Taranto: a riferirlo è Peacelink.
“Questo evento – scrive il presidente dell’associazione, Alessandro Marescotti – è avvenuto per la prima volta sotto la gestione dello stabilimento da parte dello Stato, in amministrazione straordinaria”.
I dati relativi al picco del 21 febbraio sono stati elaborati attraverso il software Omniscope e comunicati su Twitter dall’analista dati Antonio Poggi, utilizzando i dati forniti dalla centralina ARPA di Via Machiavelli a Taranto.
“Il benzene – ricorda Marescotti – è un composto chimico noto per la sua pericolosità per la salute umana, classificato come un cancerogeno certo sia dalla letteratura scientifica che dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)”.
Il picco registrato, secondo quanto riferito da PeaceLink, è stato di 28.91 µg/m3, superando il Reference Exposure Level (REL) acuto di 27µg/m3 stabilito dall’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA). Il REL acuto rappresenta una soglia oltre la quale si registrano effetti avversi sulla salute nelle cavie da laboratorio, come indicato sulla base della letteratura scientifica in California.
“Questo episodio – continua Marescotti – solleva gravi preoccupazioni per la salute pubblica e sottolinea l’urgente necessità di misure preventive e correttive per proteggere la popolazione locale dagli effetti nocivi dell’inquinamento atmosferico.