Il coordinamento di “Una Strada Diversa” chiede che l’esecutivo nazionale intervenga nell’immediato per “porre fine all’avvelenamento di Taranto”
“Nonostante le numerose denunce delle associazioni, nonostante l’inchiesta della magistratura in corso, nonostante l’ordinanza di chiusura sindacale e, soprattutto, nonostante la preoccupazione che scaturisce dai drammatici dati sanitari, continuano – nell’indifferenza, negligenza ed inerzia del Governo e dei commissari – i paurosi picchi di benzene (sostanza altamente cancerogena che provoca leucemia ed altre gravi malattie) proveniente dagli impianti Ex-Ilva e riversati sulle nostre teste!”.
Così il consigliere Luca Contrario, di “Una Strada diversa”, interviene sull’ennesimo picco di benzene segnalato nella giornata di ieri dalla centralina di via Machiavelli, ai Tamburi, e riportato da PeaceLink e dall’associazione “Giustizia per Taranto”: un valore di 61 microgrammi per metro cubo come media oraria, ben al di sopra del valore soglia di 27 microgrammi a metro cubo adottato come riferimento dalla comunità scientifica.
“Troviamo violento ed inaccettabile – continua Contrario – che, di fronte a tale grave ennesimo episodio emissivo, il Governo ed i commissari continuino a non intervenire, di fatto dimostrandosi politicamente COMPLICI del disastro sanitario ed ambientale che vive il nostro territorio.
Come forza politica, CHIEDIAMO e PRETENDIAMO che il Governo, oltre a supportare le aziende dell’indotto ancora in ginocchio a causa del mancato pagamento delle fatture, metta in moto IMMEDIATAMENTE tutti gli interventi necessari a porre fine all’avvelenamento dei cittadini di Taranto che non possono essere sacrificati per ragioni di Stato!!”.