Solo Andria fa peggio di Taranto, tra le città capoluogo, in Puglia. La realtà jonica ha la più bassa percentuale di diplomati e laureati, per quel che concerne la popolazione residente, con un’età compresa tra i 25 e i 49 anni. Indagine di Openpolis
Livello di distruzione di massa. Con la distruzione ad occupare il posto che sarebbe toccato in sorte, invece, all’istruzione. La ricerca condotta dal portale di studi statistici “Openpolis” fotografa una Penisola disarmata – e disarmante. A macchia di leopardo: poche eccellenze, una miriade di debolezze. Cagionevole sul fronte della cultura, crogiolata nell’ignoranza esibita neanche fosse un titolo di merito. In particolare l’indagine si focalizza sul numero di diplomati – e sulla percentuale di laureati – posti in relazione alla popolazione residente. Tra i capoluoghi, spicca il dato di Siena dove quasi il 90% dei residenti tra 25 e 49 anni ha il diploma o la laurea. Sopra quota 85% anche L’Aquila e Trento. Andria, attestandosi al 54,7% nella fascia d’età considerata, è l’unico capoluogo dove non si raggiunge il 60%. Poco sopra tale soglia comunque anche Catania (60,5%), Prato (61,7%), Napoli (62,7%) e Palermo (63,6%).
E Taranto? Il capoluogo jonico si ferma al 67,2%. Dopo Andria, la città dei due mari consegue il peggior risultato tra le grandi realtà urbane pugliesi. Lecce raggiunge il 76,2%, Bari il 71,7%, Brindisi il 69,5%, Foggia il 67,9%. A riprova di quanto questa testata scrive e denuncia da anni. La nostra debolezza, i nostri ritardi, le nostre divisioni sono ascrivibili al dato culturale – ed ideale – prim’ancora che a quello economico. Abbiamo ucciso il merito, colpa imperdonabile per chi ne fosse dotato, e spalancato le porte alla mediocrità. Ai nani che pur salendo sulle scale sempre nani rimangono. Come testimonia l’impietosa indagine di Openpolis.