di Francesca Leoci
L’inesorabile astensionismo del Belpaese e lo scarso interesse per il rinnovo del Parlamento europeo
A meno di un mese dalle elezioni europee, previste in Italia l’8 e il 9 giugno 2024, il panorama elettorale si presenta assai preoccupante. Gli elettori potranno esprimere da una a tre preferenze, ma un sondaggio di Eurobarometro del 17 aprile rivela che ben il 41% degli aventi diritto ha già deciso di astenersi.
In passato, le principali cause dell’astensionismo erano legate a situazioni di “fuori sede” o gravi problemi di salute. Oggi, invece, la scelta di non votare è spesso volontaria. Un tempo, circa il 90% dell’elettorato partecipava al voto; negli ultimi anni, però, quella dei non votanti è diventata una costante, alimentata da una crescente disillusione verso una politica percepita come poco credibile e piena di promesse non mantenute.
Tra i temi più dibattuti recentemente ci sono l’uguaglianza e la sicurezza, ma soprattutto il cambiamento climatico, che un recente sondaggio Ipsos identifica come priorità assoluta per il 53% dei giovani elettori, mentre l’83% lo considera di grande importanza. Tra imprese e famiglie vige invece estrema preoccupazione per la crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina e per l’inarrestabile inflazione, che mette a rischio la sopravvivenza di molte piccole realtà economiche. Tutti temi di rilevante importanza, a cui il Governo non è ancora riuscito a trovare soluzioni efficaci.
Tuttavia gli sforzi sembrano vani, con l’attenzione politica spesso distratta da altre questioni. E lo Stato che fa? “Si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità”, citando i celebri versi di De André.
Ci avviciniamo così a un punto di non ritorno, in cui l’elettore italiano – un tempo (forse) fiducioso nei politici – ora mostra un crescente disinteresse, diventando oramai poco “de-voto”. Con l’approssimarsi delle elezioni europee, la partecipazione appare decisamente bassa e il futuro degli aspiranti parlamentari incerto. In che modo le istituzioni potranno riparare alla loro negligenza?