Per l’Organizzazione il ritorno dei pugliesi è un fenomeno dal grande potenziale economico
Il numero degli emigranti di origine pugliese residenti al di fuori della nazione oggi rappresenta il 6,5% degli italiani all’estero. I flussi migratori iniziali del ventesimo secolo, diretti principalmente verso gli Stati Uniti e l’America del Sud, hanno visto una svolta a metà degli anni ’50, con una maggiore direzione verso i paesi europei, che sono diventati i principali destinatari degli emigranti pugliesi.
Negli ultimi anni, l’emigrazione è stata alimentata da individui altamente qualificati e con un’ottima formazione, spinti più dalle sfide del mercato del lavoro che da necessità economiche. Questo cambio di paradigma ha trasformato i flussi migratori: da quelli basati su esigenze puramente economiche a quelli motivati da opportunità formative, professionali e da un miglioramento della qualità della vita. Questo tipo di emigrazione ha visto un’accelerazione dal 2007 e continua incessantemente, come evidenziato dal Rapporto regionale 2023 sul turismo delle radici in Puglia.
“I nuovi migranti rappresentano un importante segmento turistico delle radici, disponibile a viaggiare verso la terra delle origini, sono in maggioranza persone con un reddito che li consente di tornare in Puglia durante i periodi di vacanza e a farvi ritorno anche più volte all’anno”, evidenzia Leonardo Giangrande, presidente provinciale di Confcommercio Taranto.
Questi emigrati, sia della prima generazione (tra i 35 e i 60 anni) che vivono all’estero o nel nord Italia, sia i loro figli della seconda generazione, attratti dalla cultura pugliese tramandata o rappresentata nei media, rappresentano un target turistico prezioso. Ciò che Confcommercio Taranto desidera è comprendere quali strategie di marketing mettere in atto per accogliere questi turisti che cercano di riscoprire le loro radici in una modalità che va oltre la semplice visita a parenti.
Per questo l’Organizzazione dedicherà una giornata di approfondimento rivolta in particolare agli operatori dell’accoglienza, della ospitalità alberghiera ed extra alberghiera, della ristorazione e del commercio. “Stiamo organizzando un meeting, del quale presto daremo i dettagli, e nel quale assieme ai nostri esperti cercheremo di approfondire quali sono le preferenze ed i comportamenti delle persone che rientrano nel loro paese di origine, quali sono le motivazioni di viaggio, cosa si attendono e quali sono le prospettive di sviluppo economico per attività del commercio e del turismo”, conclude Giangrande.