Gravi problematiche nel sistema sanitario regionale, con cittadini che attendono fino a 4 mesi per visite specialistiche
Continua a destare preoccupazione la situazione delle liste d’attesa per le visite specialistiche in Puglia. I cittadini si ritrovano a dover affrontare attese medie superiori ai 4 mesi per una visita ambulatoriale specialistica cardiologica.
Nella Asl di Bari, solo il 9% delle visite pneumologiche e il 16% di quelle ginecologiche con codice B (Breve) vengono erogate entro i 10 giorni. Per quanto riguarda le visite urgenti, solo il 15% delle richieste cardiologiche e il 18% di quelle pneumologiche vengono soddisfatte nel minor tempo possibile.
In un contesto in cui i tempi di attesa si allungano, l’opzione dell’intramoenia, che consente di ricevere prestazioni a pagamento, sta diventando una via di accesso sempre più comune per i cittadini. Un fenomeno che – come sottolinea Cittadinanzattiva, rappresenta “un uso distorto di un servizio che dovrebbe essere una scelta e non una necessità”.
Nella Asl di Lecce e nella Asl di Taranto, invece, fortunatamente le visite oncologiche sono garantite nei tempi stabiliti, sia con codice U (Urgente) che con codice B e D. Tuttavia, è preoccupante che circa un terzo degli utenti in Puglia non conosca le tempistiche associate ai codici di priorità (U-Urgente: entro le 72 ore; B-Breve, entro 10 giorni; D-Differibile, entro i 30 giorni se trattasi di visita specialista ed entro i 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; P-Programmabile, entro 120 giorni), che stabiliscono scadenze precise per le visite specialistiche.
Sono tutti dati che emergono da un’indagine condotta da Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna “Urgenza sanità”, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di migliorare l’accesso ai servizi sanitari e di garantire il rispetto dei diritti dei cittadini. Urgente, quindi, la necessità di riformare il sistema sanitario pugliese, affinché possa rispondere in modo adeguato alle esigenze dei cittadini e ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.