Fuori l’assessore Petrosillo, al suo posto entra colei che aveva firmato dal notaio per mandare a casa Melucci nella scorsa legislatura. In uscita anche uno tra Ruggiero e Murgia. Mancarelli potrebbe essere il nuovo direttore generale del Comune; al suo posto, in Kyma Ambiente, guadagna posizioni la candidatura di Nicola Infesta
Altro giro, altra corsa! Si stacchino i biglietti per quanti volessero salire sulla giostra descrittaci da Tiziano Terzani. Nel Grand Hotel Excelsior della politica tarantina, gli assessori comunali scorrono veloci neanche fossero i titoli di coda di un film. Si fanno e si disfano dalla sera alla mattina. Con confusione organizzata. Con luciferina propensione alla stroncatura senza appello. Neanche il tempo d’indossare l’abito d’ordinanza, il vestito istituzionale, che già si è chiamati a rinnovare il guardaroba. Si sacrifica l’assessore Petrosillo perché possa subentrarle l’ex consigliere comunale Simili. Un tempo vicina a Musillo e all’ex presidente della Provincia, Gugliotti. Oggi Stella Michelin di un cielo (sopra Taranto) poco Stellato. Una delle firmatarie dal notaio, giusto un paio di anni addietro, non un’era geologica fa, per l’interruzione anticipata della prima legislatura targata Melucci. Poi è arrivato un altro notaio, sono sopraggiunte altre firme di sfiducia, che il sindaco in ossequio al canovaccio che si è imposto, replicando il monto di Balzac (Noi corriamo dietro soltanto a ciò che fugge), ha elevato al rango di suoi fedelissimi.
Fuori, con molta probabilità, anche un altro assessore tra Ruggiero e Murgia. Scalda i motori per entrare in giunta, in sostituzione di uno dei due, con una delega allo Sport o alla Cultura, il consigliere comunale Fiusco. Mancarelli dovrebbe ricoprire il ruolo di direttore generale al Comune; Infesta, invece, sostituirebbe proprio l’avvocato di San Marzano di San Giuseppe alla presidenza di Kyma Ambiente. Fine della storia. Crisi rientrata. Quadratura del cerchio individuata. E tutti vissero (in)felici e (s)contenti. Nelle prossime ore sono previste adesioni al movimento “Io C’entro” di ex esponenti del Movimento Cinque Stelle per la contentezza del senatore Turco: uno che sta alla politica come il bradipo sta ad una gara di velocità. E’ tutto così vero-simili che si stenta a credere il contrario.