Il Commissario straordinario e il sindaco Quarto siglano un accordo da oltre 4 milioni di euro per il completamento delle infrastrutture sportive, con l’obiettivo di valorizzare il territorio e supportare il Taranto Calcio
Il Commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo 2026, Massimo Ferrarese, ha visitato Massafra per firmare una convenzione con il sindaco Fabrizio Quarto. L’accordo riguarda il “Completamento dello Stadio Italia di Massafra”, un progetto che rientra nelle opere infrastrutturali previste per i XX Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026.
Il finanziamento totale per Massafra ammonta a 4 milioni e 150 mila euro, di cui 2 milioni per la ristrutturazione del Palazzetto dello Sport “Giovanni Paolo II” e 2 milioni e 150 mila euro per lo Stadio Italia. I lavori allo stadio includeranno la realizzazione di nuove tribune, la sostituzione delle torri faro e il rifacimento del “Campo B”.
“Il mio auspicio è che questo possa essere utilizzato, durante i lavori allo “Stadio Iacovone” per far disputare gli incontri al Taranto Calcio, anche con l’ampliamento delle tribune. È un investimento che resterà in eredità al territorio”, ha dichiarato Ferrarese. Si sta inoltre valutando la possibilità di far disputare a Massafra gli incontri delle nazionali femminili.
In merito alla possibilità di far giocare il Taranto Calcio allo Stadio Italia, il sindaco Quarto ha ribadito la gratitudine nel migliorare l’impiantistica sportiva a Massafra, affermando che “se si può essere utili in una logica di territorio dobbiamo esserlo e lo saremo”.
Per quanto riguarda lo Stadio Iacovone, si sta considerando di ridurre temporaneamente la capienza al di sotto dei 4.000 spettatori durante i lavori di demolizione, per semplificare le procedure di autorizzazione.
Alla firma della convenzione erano presenti, oltre al sindaco e al commissario, l’assessore ai Lavori Pubblici Domenico Putignano, il segretario generale Francesca Perrone, il dirigente della Ripartizione Lavori Pubblici Giuseppe Iannucci e l’architetto Massimiliano Di Federico.