Con l’80% dei ginecologi obiettori, il Consigliere regionale chiede azioni concrete per garantire l’accesso ai servizi previsti dalla Legge 194, sottolineando l’urgenza di formare team medici
I dati forniti dal Dipartimento Salute della Regione Puglia in merito all’accesso ai servizi di interruzione volontaria di gravidanza in Puglia delineano un quadro allarmante. Su un totale di 738 ginecologi in organico nelle strutture pubbliche e private, 593 si dichiarano obiettori di coscienza (l’80%). Una situazione che, in molte strutture, si traduce in un drammatico vuoto di garanzia dei diritti sanciti dalla legge. A dimostrazione che nella nostra regione questo diritto è messo seriamente in pericolo.
“Non si tratta solo di numeri. Ma di libertà, di salute e di dignità. La fotografia che ci viene restituita è di una regione in cui il diritto delle donne all’accesso a un servizio essenziale, previsto dalla Legge 194 del 1978, frutto di lunghe e intense battaglie per la libertà di scelta e l’autodeterminazione femminile, resta lettera morta”, dichiara il Consigliere regionale Pd Puglia, Pier Luigi Lopalco.
A maggio scorso è stato depositato in Consiglio regionale una mozione per chiedere la piena attuazione della legge 194/1978 e la tutela dei servizi correlati, per garantire ad ogni donna di esercitare liberamente la propria scelta. Mozione che, tuttavia, ancora oggi non è stata discussa.
Di fronte a questo scenario, non si può rimanere inerti. È imperativo che la Regione Puglia e il Dipartimento della Salute intervengano con azioni concrete per riportare in equilibrio il rispetto dei diritti delle donne. Per questo Lopalco chiede con forza che venga garantita la presenza di ginecologi non obiettori in ogni struttura ospedaliera e che si attuino misure emergenziali laddove le percentuali di obiezione raggiungano il 100%. È fondamentale anche la formazione di team medici specializzati per garantire un servizio continuativo e affidabile.
“È il momento di agire, con determinazione e responsabilità, per garantire alle donne pugliesi ciò che la legge ha riconosciuto e che ogni giorno rischia di essere loro negato”, conclude Lopalco.