Nervi tesi tra il sindaco e il suo assessore. La gestione degli eventi natalizi, con comparsata di Azzaro (e Lussoso) sul palco di uno degli spettacoli programmati dal Comune, la pessima gestione della vendita della locale squadra di calcio, alla base di un possibile logorio dei rapporti tra i due. Good Morning, Taranto
Nervi tesi in Giunta. Neanche il clima natalizio rasserena gli animi nella tolda di comando della città di Taranto. L’aria è pesante, più umida – e appiccicosa – di una giornata attraversata dai venti di scirocco. Sembrerebbe che tra il sindaco e l’assessore Azzaro si sia rotto l’incantesimo. Incrinato un rapporto politico, trasformatosi nelle ultime settimane da solido in gassoso. Da certo, certissimo, a parecchio traballante. Neanche l’abiura del Pd, per entrambi, aveva rotto il sodalizio tra il primo cittadino e il suo assessore negli scorsi mesi. Bisognava assegnare gli eventi natalizi, con comparsata di Azzaro (e Lussoso) sul palco di uno degli spettacoli programmati dal Comune, perché l’idillio si rompesse con molta probabilità. E’ stata sufficiente una cena in un ristorante cittadino, assieme a colui che avrebbe dovuto salvare il calcio a strisce rosse e blu e invece oltre ad un centinaio di boccali di birra offerti qua e là non è andato, con successivo risveglio il giorno dopo salutato in inglese dalle pagine social dell’assessore, perché la misura fosse colma. E il tappo, non del prosecco alla vigilia di Natale, potesse definitivamente saltare.
Con il Bilancio di Previsione da approvare, una misura lacrime e sangue per i tarantini, con un Consiglio comunale che sia per la maggioranza che per l’opposizione resta lì dov’è, immobile e inerme, non certo per convinzioni ideologiche e buone prassi amministrative, questa possibile rottura non ci voleva. Fatto a Santo Lazzaro. La variante tarantina di Santo Stefano.