Oltre 150 aziende risultate non in regola e sanzioni per più di 2 milioni di euro. Due arresti per caporalato
Una vasta operazione di controllo nel settore della sicurezza sul lavoro, condotta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Taranto, ha portato alla luce una situazione allarmante nel tessuto imprenditoriale della provincia pugliese. Su 233 aziende ispezionate nell’ultimo anno, più del 64% sono risultate non in regola con la normativa vigente.
L’indagine, che ha coinvolto quasi mille posizioni lavorative, ha rivelato 308 casi di irregolarità, tra violazioni delle norme sul lavoro, irregolarità nelle retribuzioni e inadempienze sulla sicurezza. Particolarmente preoccupante il dato sui lavoratori “in nero”: 84 persone sono state trovate completamente prive di contratto, di cui 32 extracomunitari. Tra questi ultimi, 10 erano sprovvisti di permesso di soggiorno.
Le violazioni riscontrate hanno portato alla sospensione dell’attività per 50 aziende, con sanzioni amministrative che superano i 613.000 euro, a cui si aggiungono ammende per violazioni penali per oltre 1,5 milioni di euro. Il bilancio complessivo dell’operazione conta 180 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, di cui 155 per violazioni al Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro. L’operazione ha inoltre portato all’arresto di due persone nell’ambito delle indagini sul caporalato, fenomeno su cui i Carabinieri mantengono alta l’attenzione.