Prima si sfiducia Melucci e, subito dopo, si pensa di pescare nella stretta cerchia politica di Melucci per individuare il proprio candidato sindaco. In questo manicomio, come avrebbe detto il grande Totò, succedono cose da pazzi. E’ la nuova destra, bellezza! Una destra ambidestra
La destra tarantina si spinge al centro. In un allungo eroico, da maratoneta che gareggia alle Olimpiadi della terza età, arriva persino a lambire la sinistra. E’ la destra (ambidestra) di nuovo conio. Per le amministrative di Primavera sfoglia la margherita delle candidature a sindaco. Due sono i nomi sui quali sembrerebbe essersi ristretta la cerchia dei papabili: l’ex assessore comunale, Cosimo Ciraci; e, l’attuale presidente del CTP, Francesco Tacente. Due figure vicine al Movimento politico “Io C’entro”. Quello, per intenderci, fatto nascere nei mesi scorsi dall’ex sindaco di Taranto. Qualcuno dirà che siamo impazziti. Che stiamo dando i numeri. Che CosmoPolis vaneggia.
Come può la destra dura e pura, che ha sfiduciato Melucci, che ha raccolto le firme per mandarlo a casa soltanto la settimana scorsa; che, diciamo, si opponeva dai banchi del Consiglio comunale all’esecutivo più trasformista della storia recente, affidarsi a due “melucciani” di ferro per divenire forza di governo? Come si può, insomma, ripartire da Melucci dopo che sì è dato il benservito a Melucci? Ci spiace scomodare nuovamente il principe della risata, ma come avrebbe detto Totò “In questo manicomio succedono cose da pazzi”.
In realtà, però, c’è del raziocinio nella follia come sovente capita di osservare in queste circostanze. E la candidatura a sindaco di Taranto si Lega, in un accordo più complessivo, con l’imminente nomina di Giovanni Gugliotti a presidente dell’Autorità portuale del capoluogo jonico. La matrice è sempre la stessa. Ci si dividono le postazioni, non per purezza ideologica, per coerenza di schieramento, per logiche di coalizione, ma per opportunità altre. E’ la cessione di sovranità della politica verso altri poteri, come raccontatoci a suo tempo dall’ideatore di Mediobanca: Enrico Cuccia. La sinistra è una destra che ha perso l’equilibrio.