Taranto si raccoglie attorno al suo patrono in una delle celebrazioni più sentite dell’anno
La serata di sabato 10 maggio ha visto le strade del centro di Taranto trasformarsi in un palcoscenico di fede e tradizione, grazie alla consueta processione in onore di San Cataldo, patrono della città. Centinaia di fedeli, insieme a cittadini e visitatori, hanno accompagnato il simulacro del santo lungo le principali della città.
La processione, come ogni anno, ha rappresentato non solo un atto di culto, ma anche un richiamo alle radici storiche e culturali della comunità tarantina, segnata dal legame con il suo patrono.
Dal balcone della Chiesa del Carmine, l’Arcivescovo di Taranto, Mons. Ciro Miniero, ha rivolto un messaggio di riflessione ai fedeli, sottolineando l’importanza di riscoprire la bellezza della fede in un contesto mondiale sempre più rumoroso e diviso. “In un mondo che ci propone continuamente previsioni, analisi e opinioni, il mio invito è quello di lasciarsi sorprendere dalla Provvidenza, di aprirci alla sua creatività e libertà”, ha affermato l’arcivescovo.
Mons. Miniero ha richiamato l’essenzialità del cammino cristiano, sottolineando l’importanza dell’impegno per la pace, che deve partire dal perdono e dalla misericordia, elementi essenziali per costruire relazioni sociali sane e prosperi. “Il perdono è il mezzo per ‘bonificare’ le nostre relazioni, aprendo orizzonti di bene e speranza”, ha dichiarato l’arcivescovo, invitando la comunità tarantina a essere testimone di un messaggio di pace che si costruisce prima di tutto nelle famiglie e nelle piccole realtà quotidiane.
Un passaggio particolarmente significativo del discorso è stato il riferimento alla “Taranto dei ponti”, una città che, secondo Mons. Miniero, deve essere capace di creare ponti di comunicazione e dialogo, unendo le diverse realtà sociali e culturali della città, anche attraverso un forte raccordo tra centro e periferie.
L’arcivescovo ha poi accennato alle difficoltà che la città affronta, pur sottolineando che ci sono segnali di speranza, come l’inaugurazione del Tecnopolo del Mediterraneo, simbolo di un possibile futuro di crescita e innovazione per Taranto. “Dio ci vuole bene”, ha dichiarato Mons. Miniero, invitando tutti a partire da questa semplice verità per continuare a lavorare insieme per un futuro migliore.
Infine, in un accorato invito alla comunità, l’arcivescovo ha esortato i fedeli a non lasciare che le divisioni, gli egoismi e i pregiudizi prevalgano, come ricordato dalle parole di Papa Leone: “La banalità del male, le divisioni, gli interessi di parte non prevarranno”.