Gli esercenti, spaventati e colti di sorpresa per i lavori previsti in prossimità delle loro attività, si dicono pronti alla protesta
“Come è possibile procedere con i cantieri senza aver minimamente dialogato con gli operatori delle strade interessate da questa imponente infrastruttura. Solo ieri e questa mattina abbiamo già ricevuto decine di telefonate da parte delle attività economiche che operano sulle strade della città interessate dai lunghi lavori previsti per la realizzazione della rete BRT.”
È la denuncia di Confartigianato. “Imprenditori che hanno appreso solo ieri e dalla stampa che da oggi in poi il loro futuro cambierà, la strada in cui operano da anni non sarà più come prima, oggetto non solo di fortissimi disagi derivanti da pesanti e lunghi lavori ma che comunque sarà una strada diversa dove non si potrà più transitare liberamente con le auto e parcheggiare. Immaginate l’impatto che tutto questo avrà sulla vita quotidiana di importanti attività economiche di servizi, produzione e commercio.”
Confartigianato lo aveva detto e scritto da tempo e lo ha ribadito in sede di campagna elettorale nel confronto con i candidati sindaci: “le BRT non siano l’ennesima opera imposta e calata dall’alto senza spiegare agli operatori economici che insistono nel percorso a cosa andranno incontro. Ma purtroppo – si legge in una nota dell’associazione – la storia a Taranto si ripete sempre ed inesorabile e non si può continuare a trattare imprenditori e cittadini in questo modo.”
Per questo, “onde evitare possibili degenerazioni della situazione, con imprese che si vedranno all’improvviso calare clienti e fatturati, chiudere le proprie strade al traffico, cambiamenti che causeranno nocumento e disagio e che inevitabilmente si vedranno costrette a protestare e tutelarsi in ogni modo, per difendere l’unico lavoro che hanno, frutto di anni di sacrificio e l’unica fonte di reddito per le proprie famiglie, chiediamo con fermezza all’Amministrazione comunale, ed interesseremo di questo anche la Prefettura, un immediato stop dei lavori e la rapida convocazione di specifico incontro con le maggiori associazioni di categoria, per avviare, anche se purtroppo solo ora (è il colmo ma purtroppo a Taranto funziona così) il dovuto confronto per la disamina completa e dettagliata dell’intera procedura e opera, per approfondire finalmente in che modo l’Amministrazione ha inteso procedere, in che modo si è pensato e deciso di recuperare i posti auto che si andranno a perdere sia in fase di esecuzione dei lavori che poi in fase di funzionamento delle linee veloci, cosa che ovviamente ci auguriamo sia stata pensata e decisa.”
Come Confartigianato, prosegue la nota, “siamo assolutamente convinti che prima di eseguire qualsiasi opera vadano verificate e attenzionate anche tutte le eventuali conseguenze negative che cambiamenti del genere portano nella vita e lavoro di cittadini ed esercenti e quindi vanno trovate preventivamente tutte le soluzioni per alleviare disagi, difficoltà e perdite di fatturato. Poi, se i problemi della mobilità, viabilità, sosta e parcheggi della città di Taranto (i soliti di cui si parla da orami trentanni), che hanno pesantemente contribuito alla desertificazione commerciale dell’intero borgo e spostato, ad arte, la vita commerciale verso altre direzioni periferiche certamente più accoglienti e agevoli (con tanti tanti posti auto a disposizione) saranno risolti dall’implementazione della RETE delle linee veloci BRT, questo è ancora davvero tutto da dimostrare, ma davvero”
Nel frattempo “abbiamo seri dubbi che questa imponente complessa opera possa essere gestita e digerita dalla comunità in modo semplice, al solo pensiero dell’impatto che i cantieri andranno ad avere sulla vitalità delle nostre strade. Cogliamo invece molta superficialità nel procedere, visto che non era certamente questo il momento di iniziare tali opere in maniere cosi invasiva, un momento di fortissima crisi della nostra economica di prossimità che ha certamente bisogno di valorizzare le relazioni e il territorio, favorendo la produzione e il consumo locale, nonché la coesione sociale e la sostenibilità. Confidiamo quindi nell’attenzione che il nuovo Sindaco di Taranto, che ovviamente si trova anche Lui a dover ereditare e gestire tutto questo, voglia dare a questa nuova imponente problematica, che di botto atterra nella nostra comunità, la massima attenzione e disponibilità per iniziare a rendere Taranto una città normale, anche in queste situazioni.”


