di Emanuela Perrone
L’apertura prevista per fine marzo era stata poi rinviata al 26 giugno. Oggi la struttura è ancora incompleta, senza arredi e apparecchiature, né personale
Doveva essere pronto il 26 giugno, e invece è ancora lì, in attesa di diventare un vero ospedale. Il San Cataldo, la nuova struttura sanitaria destinata a rivoluzionare l’assistenza ospedaliera del territorio, oggi si presenta ancora come un grande contenitore vuoto, in larga parte da attrezzare, arredare e soprattutto da popolare con personale medico, infermieristico e amministrativo.
Il nuovo nosocomio sarebbe dovuto entrare in funzione entro la fine di marzo 2025. Poi, complice una serie di ritardi, la scadenza è slittata al 26 giugno. Una data annunciata nei mesi scorsi come un traguardo ormai certo. E invece la realtà è un’altra e ci parla ancora una volta di proroghe e di rinvii.
I lavori strutturali sono completati, ma manca quasi tutto ciò che lo renderebbe operativo: letti, apparecchiature, sistemi informatici, arredi e strumenti essenziali. Mancano le persone: medici, infermieri, tecnici e amministrativi non sono ancora stati designati.
Nel frattempo, i cittadini attendono, ormai disillusi, l’apertura di un presidio che dovrebbe rappresentare un salto di qualità per la sanità del territorio.
Il San Cataldo, per ora, resta una promessa incompiuta.