L’associazione contro le dichiarazioni ottimistiche del ministro Urso. Impianti al collasso e debiti crescenti: gli enti locali si oppongono compatti all’Autorizzazione Integrata Ambientale
“La siderurgia italiana è salva”: con queste parole il ministro Adolfo Urso aveva salutato il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’Ilva di Taranto durante il congresso della Cisl. Ma PeaceLink, per voce del suo presidente Alessandro Marescotti, smonta questo ottimismo definendolo “fuori luogo” e descrivendo uno scenario ben più critico. La situazione degli impianti è drammatica: dei cinque altoforni, uno è fermo da anni, uno è stato demolito, uno è bruciato, uno ha il crogiolo danneggiato e l’ultimo funziona a intermittenza. L’intera area a caldo resta sotto sequestro per problemi di sicurezza e inquinamento.
Sul fronte economico, lo stabilimento gestito da Acciaierie d’Italia continua a perdere oltre 100 milioni di euro mensili, accumulando debiti sempre maggiori. “Tenere in vita questa fabbrica in queste condizioni significa solo alimentare un pozzo senza fondo”, denuncia l’associazione, sottolineando come nessuna multinazionale abbia finora manifestato interesse concreto per rilevare l’impianto.
La novità più significativa riguarda il fronte istituzionale locale: per la prima volta tutti gli enti territoriali si sono espressi contro l’Aia, in netto contrasto con quanto accaduto nel 2011. Un cambio di rotta che PeaceLink attribuisce anche al “lavoro paziente, prezioso e insostituibile” dell’assessore all’Ambiente di Taranto, Fulvia Gravame.
“Occorrono idee nuove, coraggio e visione”, afferma Marescotti, proponendo di utilizzare l’Accordo di Programma per pianificare la ricollocazione dei lavoratori, seguendo il modello di Genova del 2005. L’associazione suggerisce inoltre di dirottare le risorse destinate al piano di riarmo verso un programma di riconversione che tuteli occupazione, salute e ambiente.
“Il movimento per la pace, quello per l’ambiente e quello per il lavoro devono unire le forze – conclude PeaceLink – per costruire insieme un’alternativa concreta, giusta e sostenibile per Taranto e per l’Italia.”


