“Nell’Accordo di Programma sull’ex Ilva, al vaglio di governo ed enti locali, il tema viene trattato con eccessiva sufficienza e scarsa rilevanza”
“Poche le risorse, attualmente in dotazione, per realizzare le bonifiche a Taranto. Inadeguate. Assolutamente deficitarie rispetto all’enormità, e alla complessità, della vicenda che attraversa il capoluogo jonico.” Così in una nota il Vito Legrottaglie, candidato del Movimento 5 Stelle al Consiglio Regionale.
“La più grande area industriale del Paese, ecosistemi ambientali unici, difficili da riscontrare altrove, come il Mar Piccolo, avrebbero meritato ben altri importi economici. E non gli scarsi 100 milioni di euro di matrice governativa, ad oggi esistenti, reperibili alla voce di bilancio avente come oggetto questa tematica. – Sottolinea – Nessun progetto di bonifica nell’area tarantina è stato prodotto (e finanziato) con le misure rinvenenti dal PNRR. Un’assurdità. Qualcosa di difficile a credere, nonostante si tratti della nuda, e cruda, realtà.
La struttura del CIS, del Contratto Istituzionale di Sviluppo, che dovrà occuparsi di bonifiche così come di altri interventi, ha ripreso a funzionare dopo due anni di stasi e parole girate a vuoto. – Prosegue il candidato pentastellato – Nell’Accordo di Programma sull’ex Ilva, al vaglio di governo ed enti locali, il tema delle bonifiche viene trattato con eccessiva sufficienza e scarsa rilevanza. Come sono soliti dire gli esperti di criminologia: un indizio è un indizio, due indizi
fanno una coincidenza, tre indizi rappresentano una prova. E, in questa specifica situazione, sul tema delle bonifiche nell’area di Taranto, le prove abbondano. Tracimano, ed esorbitano, oltre il dovuto. Ben al di là di una corretta programmazione politico-ambientale.
Recentemente, il commissario Uricchio, nel corso di un’intervista ha dichiarato come potranno effettuarsi interventi di qualificazione minimi in Mar Piccolo. Soltanto il 10% di quanto, realmente, servirebbe. – Si legge nella nota – Non certo per colpa dello stimato, e preparato, professore universitario.
Ma, ripetiamo, per le scarse economie destinate a questo nevralgico segmento produttivo e culturale. Bisognerebbe reperire grandezze economiche di ben altra entità. In grado non soltanto di raccogliere, ma finanche di vincere, questa partita. – Conclude Legrottaglie – Taranto vince, o perde, la sua particolare disputa con la Storia se risana. Se disinquina. Se saprà concretamente riscattarsi. Bonificare stanca, ma non esistono alternative di natura diversa.”


