Chiarelli, De Palma, Di Gregorio, Lopane, Stellato. Ognuno sconfitto a modo suo in questa tornata elettorale. L’analisi del voto. Che leggerete solo su CosmoPolis
Sconfitti. Nei numeri. Nella strategia politica. Nelle aspettative nutrite. Veri e propri incompresi di questo passaggio elettorale di fine novembre. Tra gli esclusi eccellenti dal prossimo Consiglio regionale, figurano l’onorevole Chiarelli. L’assessore al Turismo, Lopane. I Consiglieri regionali Di Gregorio e Stellato. Sconfitto è anche il deputato di Forza Italia, De Palma. Ricordate: quello della linea della palma che si sposta un po’ ovunque, in alto, in basso, di qua, di là, per far ritorno alla fine sempre nella sua Ginosa (chiediamo venia a Leonardo Sciascia). Sconfitto non perché corresse direttamente per un seggio nell’Assemblea di via Gentile, ma per aver sostenuto un candidato, sempre di Ginosa, bocciato elettoralmente. Corsi e ricorsi storico-geografici: con Taranto in provincia di Ginosa; e non il contrario. Ma procediamo con ordine: d’importanza. E di ambizioni evaporate nel volgere di uno spoglio serale bagnato dalla pioggia.
L’escluso più esclusivo di queste Regionali è l’onorevole Gianfranco Chiarelli. Segretario regionale dell’Udc. Vicesegretario nazionale dello scudocrociato, con delega alle politiche per il Mezzogiorno. Uno così, uno che parla con Cesa come io parlo con me stesso, uno con questo popò d’incarichi, non bisognava eleggerlo ma accompagnarlo direttamente in Regione. Ringraziarlo per aver accettato una sfida al di sotto delle sue possibilità. E, invece, niente: non è stato compreso. Valla a capire la gente. L’altro grande deluso di questo passaggio elettorale è l’assessore della Giunta Emiliano, Lopane. Da titolare delle politiche per il turismo a turista per caso il passo è breve. Più breve della strada di ritorno da Bari a Laterza. Di Gregorio e Stellato, politici con il vizio di consiglieri, regionali, comunali, circoscrizionali se solo le circoscrizioni ci fossero ancora, non ce l’hanno fatta. Preferiti nel meccanismo delle preferenze. Due perdite (politiche) gravi: senza di loro non sarà più la stessa cosa. Sono sempre i migliori ad andare via dai luoghi che contano. E che cavolo!
De Palma, dicevamo. Simpatico. Simpaticissimo. Una sorta di inno permanente alla vita. Ma, politicamente, un disastro. Sbaglia il candidato sindaco alle Amministrative di Taranto, preferendo Tacente al suo sodale di partito Di Cuia. Sbaglia il candidato alle Regionali, il ginosino Raffaele Calabrese, uscito sconfitto nel confronto azzurro tenebra sempre con Di Cuia. Sbagliare valutazione è il suo mestiere. Un veggente al contario. Continuando così, però, chissà dove andrà a finire la linea della palma. Ci scuserà, nuovamente, il maestro di Racalmuto.


