Il contratto redatto da Ministero dello Sport e Comitato Internazionale per l’erogazione dei servizi di podcasting e antidoping ai Giochi del Mediterraneo. Le diverse incongruenze rilevate da CosmoPolis. Lunga vita al giornalismo libero. Che interroga e s’interroga, sfidando l’inerzia di certe verità
Pagare tutto, pagare subito. Non oltre il prossimo mese di aprile. Versare nelle casse del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo, cinque mesi prima che la rassegna sportiva abbia inizio, una cifra pari a 11 milioni e 400 mila euro. Perché società di fiducia dell’organismo presieduto da Davide Tizzano possano erogare servizi di podcasting, antidoping e sicurezza. Farlo, poi, senza ricevere la descrizione degli stessi servizi. Cioè: al buio. Sulla fiducia. Dispensando lo stesso Comitato Internazionale della clausola fideiussoria prevista per questi tipi di affidamento. Il contratto predisposto al Ministero dello Sport somiglia, se ci pensate, al Paese di Bengodi. Ad una festa con canti e balli che durino tutta la notte. Per il Comitato Internazionale, evidentemente, no per tutti gli altri.
E il Comitato Organizzatore, cosa dice? Quello presieduto dal commissario Ferarrese. Quello che conta al proprio interno rappresentanti del Comune di Taranto, della Regione, del Coni. Che il contratto redatto da Abodi e Tizzano va bene. Ovvero: potrebbe andare bene. Sempre che si acquisiscano i pareri legali e di congruità. Il minimo sindacale, trattandosi di gare pubbliche, dell’applicazione del Codice degli appalti, in una Storia lineare come certe curve a gomito. Il parere di congruità fu chiesto dal commissario Ferarrese già nei mesi scorsi, ricevendo picche dal Comitato Internazionale. Tutti notarono l’assenza di Tizzano, di lì a poco, alla festa di presentazione dei Giochi organizzata a fine estate sulla Rotonda del Lungomare.
La ricomposizione tentata dal ministro Abodi a Roma, l’8 ottobre scorso, ha partorito il topolino come sono soliti fare certe montagne. Le domande, a questo punto, sorgono spontanee. Perche perdere tutto questo tempo, per una manifestazione che di tempo ne ha perso già abbastanza? Perché redigere un contratto in cui si paga prima quanto verrà fatto dopo cinque mesi? Una vera anomalia nell’ambito dei lavori assegnati con l’evidenza pubblica. Perche non accompagnare le voci di spesa con la descrizione dei servizi erogati? Perché dispensare Tizzano – e i suoi – dalla clausola fideiussoria prevista dalla legge? Il Gioco, pardon i Giochi, non valgano la candela. La fiamma olimpica delle troppe incongruenze di questa storia.


