di Rosa Surico
Coincidenze, omissioni o dimenticanze storiche a effetto domino? Il quarto palos del ballo più famoso al mondo, il flamenco, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, si chiama TARANTO. Altri indizi dalla penisola di Sanchez, sembrano porre un interrogativo a cui nessuno finora, ha tentato di dare una risposta esaustiva. Anche la città bimare, per usare un aggettivo poetico di origine latina, è presente, nel miscuglio delle culture che hanno fondato,dalle gitane, alle arabe, alle ebraiche e a quelle locali, la danza popolare spagnola?
Il flamenco, fenicottero in lingua iberica, tra musica e danza, ebbe origine in Andalusia traendo ispirazione da un canto nato alla fine del Settecento. Si cantava senza l’accompagnamento della chitarra ma con il battito dei piedi sul terreno, delle mani oppure delle nocche sul tavolo.
Oggi invece è una forma di spettacolo più completa.
Ha diversi stili o forme musicali ognuno con il suo compás identificativo (ritmo), ossia la melodia, la struttura e il carattere, che caratterizzano tutta l’energia della performance.
Il Taranto è un palo del flamenco, il quarto, originario di Almería e che discende dalla taranta, distinguendosi da questa perché mantiene un tempo differente.
La taranta del flamenco è una canzone nata nella zona mineraria di Almería nel XIX secolo, che si è evoluta nel calore dei caffè di canto. I canti delle miniere (cantes de las minas)si dividono in fandango, taranto e taranta.
L’origine etimologica della Taranta è dubbia. Da un lato si ritiene che derivi da “tarantela”, un tipo di musica, o da “taranto”, aggettivo utilizzato per designare le persone della regione di Almeria che lavorano nei pascoli. Potrebbe provenire però anche da Taranto (Tarentum-Italia).
La Taranta è una “cante” che non si balla. Nasce per essere ascoltato solo con l’ accompagnamento della chitarra flamenca.
Appartiene al gruppo degli stili Levante. I testi dei canti minerari sono descrittivi e si ispirano a vari aspetti dell’esistenza umana, ma tendeno a raccontare le avversità che subivano i minatori nella miniera, come rivendicazione e rinascita.
Le stesse tarante del flamenco che si sono evolute tra XIX e il XX hanno diverse varianti, come la taranta media (più semplice), il taranto (virile e profondo), la tarantilla (breve e gioiosa), la taranta grande e la taranta artística. Rientrano in questo genere anche tutti i cantes mineros.
Ma dove si trova Almería ? Si affaccia direttamente sul Mar Mediterraneo, trovandosi nella comunità autonoma dell’Andalusia, nel sud-est della Spagna, e vanta una costa ricca di spiagge, calette e un importante porto commerciale, offrendo paesaggi che variano da deserti a zone verdi, con un clima mite e soleggiato.Fondamentale il suo porto, in posizione strategica per il commercio e la pesca. Come Taranto.
Nel 1963 nacque anche “El penã Taranto” letteralmente la roccia Taranto, un club di flamenco attivo ancora oggi. È stato chiesto direttamente: ” Il nome ha a che fare con la città Pugliese? É stato risposto categoricamente, No.
Nella stessa Barcellona, c’è un teatro di Flamenco, un tablao che dal 1963 ospita chitarristi,cantanti e ballerini nella centrale Plaça Reial. È il tablao storico famoso per eccellenza che attraverso un’ atmosfera autentica permette ad artisti famosi ma anche emergenti di esibirsi di sera. Si chiama Los Tarantos. Ma da dove viene l’ origine del suo nome?! Anche su questo non si hanno molte informazioni.
Si hanno più teorie. Il nome “Los Tarantos” come omaggio alla tradizione e alla cultura gitana di un quartiere gitano che riflette la passione e l’amore per il flamenco?
Lo stesso film “Los Tarantos.Con odio e con amore” del 1963, parla di una storia di amore contrastato tra due giovani di famiglie gitane.
Un’ altra teoria sostiene che il nome “Tarantos” derivi proprio dalla città di Taranto, in Puglia. Il nome come omaggio del fondatore, un uomo di nome Manuel Batista, forse originario di Taranto?!
Nomi e teorie. Il dato certo è che il flamenco nasce nel 1700 evolvendosi con i vari stili tra cui Il palos Taranto ispirato alla Tarantella, che deriva quindi dal tarantismo.
Ma come riportato nei giorni scorsi su Cosmopolis, uno studio di Pierpaolo De Giorgi propone una rilettura del tarantismo: é un rito di rinascita” in cui si intrecciano danza e musica, non come un fenomeno medievale o moderno, “ma affonderebbe le sue radici in epoche ben più antiche — addirittura fino al VIII secolo a.C., nella antica città di Taranto, fondata dagli Spartani come “Taras”. Non a Melendugno, tra l’altro.
Taranto città, tarantismo, tarantella, Taranto come palos del flamenco?!
Da Taranto ad Almería, fino a tutta la Spagna!?
Teoria. Un’ altra. Plausibile.


