Per il segretario Uilm non si parla di piano di rilancio o di un cronoprogramma di ripresa dell’azienda. “Se non cambia lo scenario, si va solo al mancato accordo come lo scorso anno”
“Se dovessimo giudicare dal primo incontro di oggi, che è stato negativo, per noi della Uilm non ci sono proprio le condizioni per un accordo con Acciaierie d’Italia sulla proroga per un altro anno, da fine mese, della cassa integrazione straordinaria per 3mila addetti nel gruppo di cui 2.500 a Taranto”. Lo dice all’AGI sull’ex Ilva, dopo l’avvio del negoziato in sede di ministero del Lavoro, Davide Sperti, segretario Uilm, il sindacato che alle elezioni per il rinnovo delle rsu a Taranto, la scorsa settimana, ha eletto il maggior numero di delegati.
“Ci parlano solo di cassa integrazione, nessun piano di rilancio, nessun cronoprogramma di ripresa dell’azienda e sul rifacimento dell’altoforno 5 solo una dichiarazione di intenti, lo vogliamo fare, ascoltata già tante altre volte. Ma così, se non cambia lo scenario, si va solo al mancato accordo come l’anno scorso, quando la cassa straordinaria è stata avviata con gli stessi numeri riconfermati oggi”, dichiara Sperti.
Il ministero del Lavoro ha riconvocato le parti in presenza per il 23 marzo. Oggi invece la riunione era da remoto. Prima del 23, ci saranno gli incontri di stabilimento e quello di Taranto è in calendario il 21 marzo ma potrebbe anche essere anticipato. Il ministero del Lavoro era rappresentato dal direttore generale dei rapporti di lavoro e relazioni industriali, Romolo de Camillis, mentre Acciaierie d’Italia era rappresentata dal nuovo direttore delle Risorse umane, Virginia Piccirilli, e dal direttore della qualità Adolfo Buffo. (AGI)