Per il Sindaco è necessario limare le posizioni e lavorare su un masterplan più asciutto e chiede un nuovo confronto al Governo
“Nell’ultima missiva del Governo ci sono alcune verità, un evento così complesso è normale che sconti delle criticità, basti guardare a cosa sta succedendo al board di Milano-Cortina proprio in queste settimane”. Così il Sindaco di Taranto Melucci in una nota dopo la lettera inviata dal Ministro Fitto e Adobi sulle criticità individuate nell’attività di programmazione dei Giochi del Mediterraneo.
Il primo cittadino ionico ritiene che molte delle questioni sollevate,anche dopo gli approfondimenti del comitato organizzatore, siano delle forzature perché trattasi di un insieme di interventi suscettibile per sua natura di una certa flessibilità, come è prassi in questo tipo di dossier, ricordando che i fondi “sono stati garantiti ormai da quattro diversi esecutivi nazionali, di tutti i colori”.
“Resta il tema della quota di finanziamento regionale, ma ritengo che il presidente Michele Emiliano stia seguendo la vicenda in prima persona”. – Sottolinea il presidente del comitato organizzatore – “E tutte le risorse pubbliche si possono tranquillamente vincolare e monitorare con appositi istituti ordinamentali lungo il percorso, non c’è una motivazione amministrativa per non erogarli nel frattempo, dando corso alle progettazioni dei singoli impianti”.
Ad oggi Melucci non vede in discussione i XX Giochi del Mediterraneo a Taranto nel 2026 e ritiene che sia necessario limare le posizioni e lavorare su un masterplan più asciutto. “Per questo chiederò un nuovo franco confronto al Governo nei prossimi giorni”.
Inoltre si augura che non ci siano delle strumentalizzazioni politiche ed è certo che il Governo farà di tutto per non perdere altro tempo prezioso. “Farà le proprie valutazioni in buona fede, non metterà a repentaglio anche gli investimenti privati che si stanno attraendo in vista della importante manifestazione internazionale, come nel caso del nuovo stadio di calcio. – Conclude – “Presumo per il Governo ci sia persino una ricaduta geopolitica non banale da considerare”.