Il disavanzo dei conti sanitari pugliesi per il 2022 sotto l’esame della Giunta regionale; Emiliano: “La Puglia riceve sempre meno di altre Regioni dal Fondo sanitario nazionale”
Un disavanzo di 450 milioni di euro nei conti della sanità pugliese: è quanto emerge da una delibera approvata martedì scorso dalla Giunta regionale per adottare misure di contenimento dei costi.
“I costi del Sistema sanitario regionale superano le risorse trasferite ed incassate ed il disavanzo per l’esercizio 2022 si dovrebbe attestare a circa 450 milioni di euro – si legge nella delibera – Il finanziamento maggiore del fondo sanitario nazionale per la Regione nel 2022 ammonta a 260 milioni di euro, ma le Asl e la Puglia hanno sostenuto costi aggiuntivi fino a 710 milioni“.
Tra le spese elencate nel testo ci sono 110 milioni di costi energetici, 50 milioni costi Covid non coperti da finanziamenti specifici, 105 milioni per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, 100 milioni per la stabilizzazione del personale impegnato nell’emergenza Covid, 85 milioni di incremento della spesa farmaceutica, 65 milioni incremento spesa socio sanitaria e territoriale, 75 milioni di investimenti non coperti da finanziamenti in conto capitale.
“Non stiamo operando tagli – assicurano il vicepresidente e assessore al Bilancio e l’assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese e Rocco Palese – Stiamo solo operando uno stretto monitoraggio delle spese. Quelle per le eventuali nuove assunzioni di personale da parte delle Asl e Aziende ospedaliere devono essere autorizzate dalla Giunta e si faranno solo quelle che saranno effettivamente necessarie. Si devono ridurre significativamente le spese della farmaceutica, con un report trimestrale delle Asl e Ao da trasmettere alla Regione. Infine, gli uffici stanno lavorando sulla copertura del disavanzo 2022, che sarà quantificato con precisione a fine aprile, valutando tutte le misure anche alla luce dei provvedimenti che il Governo centrale dovrà prendere”.
“La Puglia, a differenza di altre regioni italiane, riceve dal Fondo Sanitario Nazionale circa 800 milioni in meno di quelli che riceve, per esempio, l’Emilia Romagna, a parità di abitanti – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – È un problema di spesa storica, è stato sempre così. Provate a immaginare cosa sarebbe potuto accadere se la Puglia avesse avuto sempre gli stessi soldi per abitante, come altre regioni. In questo periodo, a causa di oggettive difficoltà finanziarie del Governo, l’aumento del finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale non copre neanche l’inflazione, l’aumento dei costi di energia e dei contratti di lavoro che il Governo stesso ha stipulato. È come se, rispetto all’anno scorso o due anni fa, noi lavorassimo con un taglio profondo del finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale. Questa situazione ci crea difficoltà enormi”.