A giugno la scadenza dell’ennesima proroga all’operatività della Taranto Port Workers Agency: per 353 lavoratori si avvierebbe il licenziamento
La Taranto Port Workers Agency è arrivata agli sgoccioli dell’ennesima proroga alla sua operatività: a giugno, infatti, scadranno i termini istituiti per legge e finiranno i fondi stanziati per erogare l’Ima ai 353 lavoratori confluiti nell’agenzia.
A questo punto, salvo nuovi cambiamenti, per la gran parte dei lavoratori della ex Taranto Container Terminal si avvierebbe la procedura di licenziamento.
La TPW Agency, nata nel 2017 per ricollocare i 400 ex TCT rimasti senza occupazione dopo l’abbandono dell’operatore Evergreen nel 2015, ha adempiuto solo in minima parte al suo compito.
La soluzione pensata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, a cui la TPW Agency fa capo, è quella di chiedere al ministero competente la creazione di una seconda Agenzia, che avrà al suo interno tutte le imprese portuali e potrà contare per il proprio organico sui 6 addetti della Nuova Neptunia (società consortile fornitrice di manodopera temporanea a cui l’AdSp ha appena rinnovato l’autorizzazione) e sugli ex TCT.
La legge, in realtà, prevedeva la trasformazione dell’Agenzia se alla scadenza prevista fossero rimasti ancora lavoratori da ricollocare ma, dato il numero elevato di esuberi, ciò non è stato possibile.
Pertanto, come riporta il sito Shipping Italy “essendo in scadenza Neptunia e ritenuto “di non avviare una nuova procedura per l’individuazione” di un articolo 17 comma 2 (cioè di un soggetto autonomo), l’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio ha così optato per il modello già sperimentato a Livorno e a Trieste, cioè per un articolo 17 comma 5, vale a dire un fornitore di manodopera temporanea costituito dai suoi clienti (imprese portuali e concessionari), con la presenza dell’ente nell’azionariato a garanzia di terzietà. Secondo quanto riporta il decreto Adsp avrebbe “ottenuto la formale disponibilità, da parte della metà delle imprese portuali”.
Ancora da definire il capitale della nuova società e il numero di lavoratori ex TCT che potrebbero essere riassorbiti, ma soprattutto, quale sarà il destino di coloro che non rientreranno nella nuova Agenzia.