Il circolo ricreativo di Taranto utilizzava apparecchi scollegati dalla rete dell’Agenzia delle Dogane, nascondendo un giro d’affari da 22 milioni di euro
Un’operazione della Guardia di Finanza di Taranto ha portato alla luce una maxi-evasione fiscale di oltre 5 milioni di euro nel settore del gioco d’azzardo. Al centro dell’indagine un circolo ricreativo tarantino che aveva installato numerosi apparecchi da intrattenimento completamente scollegati dalla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
L’attività ispettiva, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha permesso di individuare e porre sotto sequestro 20 “slot machine” illegali che erogavano vincite in denaro senza versare il dovuto Prelievo Unico Erariale (PREU), l’imposta istituita nel 2003 che grava sui titolari degli apparecchi ed è calcolata sulle somme giocate.
I finanzieri, attraverso accurate analisi di rischio e l’incrocio di informazioni presenti nelle banche dati con quelle raccolte durante i controlli sul territorio, hanno ricostruito l’intero volume delle giocate, stimando in circa 22 milioni di euro la base imponibile sottratta a tassazione. Un responsabile del circolo è stato segnalato alle autorità competenti.