Continua il monitoraggio della Guardia Costiera di Taranto volto a contrastare la pesca di questa specie marina protetta
Sequestrati durante la giornata di ieri dalla Guardia Costiera di Taranto 200 chili di Oloturie, anche detti cetrioli di mare, di cui è vietata la
pesca in quanto specie marina protetta che riveste un ruolo centrale per l’equilibrio dell’ecosistema marino.
I militari, durante l’attività di controllo del territorio operata sempre in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica, infatti, hanno notato alcuni movimenti anomali tra due autovetture in un area isolata del quartiere Tamburi di Taranto.
Dopo essersi appostati ed aver monitorato i movimenti dei mezzi, hanno iniziato a seguire una delle due autovetture e sono intervenuti per il controllo accertando la detenzione di 8 bidoni di plastica contenenti le Oloturie.
A causa dell’ingente quantitativo il trasportatore è stato, quindi, denunciato per i reati di ricettazione e disastro ambientale.
Studi scientifici del CNR, infatti, hanno dimostrato che la pesca delle Oloturie causa gravi ed irreparabili danni per l’ambiente, diminuendo la biodiversità ed alterando gli equilibri ecologici, tema questo di grande rilievo per la Procura della Repubblica.
Nella giornata di domenica, inoltre, durante i consueti pattugliamenti effettuati dalle unità navali dipendenti è stato intercettato un pescatore abusivo intento nella pesca dei ricci di mare. Multa di duemila euro per l’uomo, mentre i 350 esemplari già pescati sono stati sequestrati.